DNEVNIK GLUMOVA

Sergej Ėjzenštejn

[Il diario di Glumov]. Sog.: dalla commedia Na vsjakogo mudreca dovol’no prostoty (1868) di Aleksandr Ostrovskij. Scen.: Sergej Ėjzenštejn. F.: Boris Francisson. Int.: Grigorij Aleksandrov, Vera Janukova, Maksim Štrauch, Aleksandr Antonov, Sergej Ėjzenštejn. Prod.: Goskino. DCP. D.: 7’. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Ėjzenštejn girò Dnevnik Glumova nell’aprile 1923 come parte integrante del suo adattamento teatrale di una commedia classica di Aleksandr Ostrovskij, Anche il più furbo ci può cascare, che andò in scena al teatro Proletkult e segnò il suo duplice debutto alla regia teatrale e cinematografica. La commedia mette in ridicolo un carrierista che fa mostra di adulare i suoi benefattori ma li deride spietatamente nel suo diario. Quando gli rubano il diario scoppia uno scandalo. Ėjzenštejn trasformò la commedia di Ostrovskij in una moderna farsa politica in cui tutti i personaggi erano rappresentati come clown. I dialoghi si alternavano a trucchi da circo, canzoni da music-hall e inserti filmati. Le caustiche pagine del diario di Glumov furono reinventate in uno stile che ricorda Georges Méliès. Il prologo (che narra il furto del diario) è una parodia dei film d’avventura dell’epoca, e il cortometraggio nel suo complesso sembra una parodia dei cinegiornali e del concetto di ‘film-verità’ di Dziga Vertov. Ironia volle che fosse proprio Vertov a venire in aiuto di Ėjzenštejn mandandogli il direttore della fotografia Boris Francisson con attrezzature e pellicola. Vertov inserì poi il film nel suo Kino-Pravda N. 16 uscito nel maggio 1923.

Naum Kleiman

Copia proveniente da

Digitalizzato nel 2023 da Österreichisches Filmmuseum a partire da due elementi 35mm acquisiti dal Gosfil’mofond nel 1978 e 1980 e rimontati digitalmente in conformità alla ricostruzione fatta da Naum Kleiman nel 1998