DIE VERLIEBTE FIRMA

Max Ophüls

T. it.: La ditta innamorata. T. int.: The Company’s in Love. Sog.: Bruno Granichstaedten, Ernst Marischka. Scen.: Fritz Zeckendorf. F.: Karl Puth. M.: Else Baum. Scgf.: Robert Neppach, Erwin Scharf. Mus.: Bruno Granichstaedten. Int.: Gustav Fröhlich (Werner Loring jr.), Anny Ahlers (Peggy Barling), Lien Deyers (Gretl Krummbichler), Ernö Verebes (Heinrich Pulver), José Wedorn (Leo Lamberti), Hubert von Meyerinck (Fritz Willner), Fritz Steiner (Toni Bauer), Leonard Steckel (Toni Bauer). Prod.: Robert Neppach per Deutsches Lichtspiel-Syndikat. DCP. D.: 67’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Die verliebte Firma uscì nel 1932 ed è il primo lungometraggio diretto da Max Ophüls. Si tratta di un film sul mondo del cinema che non solo prende in giro l’intera industria ma affronta anche un tema oggi più che mai attuale: il casting couch, ovvero la promessa di ruoli in cambio di favori sessuali. La trama ruota attorno a una troupe cinematografica che cerca disperatamente di portare a termine una commedia musicale nonostante i capricci, i conflitti creativi, le scarse doti recitative e il fatto che gran parte del cast e della troupe si invaghisca di una giovane attrice alle prime armi, scritturata all’ultimo momento. Un titolo più calzante sarebbe Die selbstverliebte Firma, ossia La ditta innamorata di sé stessa, poiché tutti, dal regista in giù, si considerano l’elemento essenziale della produzione, e tutti (con l’eccezione della giovane attrice) cercano di sfruttare questa posizione per conquistare la ragazza. Le situazioni comiche che derivano da questo gioco di seduzione non sembrano compromesse dal lieve disagio di lei; anche se trattato con leggerezza, è interessante osservare come il tema del casting couch fosse già affrontato nel 1932. Quando uscì, Die verliebte Firma fu un enorme successo: la critica lodò in particolare il sonoro e i dialoghi – elementi considerati ancora una novità nel cinema tedesco dei primi anni Trenta, e che molti registi stentavano a padroneggiare. La presenza di tre attori popolari dell’epoca (Anny Ahlers, Lien Deyers e Gustav Fröhlich) contribuì senz’altro alla notorietà del film. Per il restauro digitale, la Friedrich- Wilhelm-Murnau-Stiftung ha utilizzato un controtipo negativo ricavato da una copia di distribuzione d’epoca. Nonostante alcuni fotogrammi mancanti e difetti dell’immagine e del suono che non è stato possibile correggere completamente, il controtipo è il più lungo tra gli elementi superstiti, nonché l’unico a conservare le proporzioni originali 1.19:1.

Miranda Reason

Copia proveniente da

Restaurato nel 2023 da Friedrich- Wilhelm-Murnau-Stiftung presso il laboratorio Omnimago, a partire da un duplicato negativo scena e colonna e da una copia 35mm. Con il sostegno di FFE – Förderprogramm Filmerbe, Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien (BKM), Länder e FFA