DEVETI KRUG

France Štiglic

Scen.: Zora Dirnbach. F.: Ivan Marinček. M.: Lida Braniš. Scgf.: Želimir Zagotta. Mus.: Branimir Sakač. Int.: Dušica Žegarac (Ruth Alkalaj), Boris Dvornik (Ivo Vojnović), Branko Tatic (padre di Ivo), Ervina Dragman (madre di Ivo), Mihajlo Kostić (Mladen), Desanka Lončar (Magda), Dragan Milivojević (Zvonko). Prod.: Stipe Gurdulić per Jadran film. DCP. D.: 97’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Quando si trattò di affrontare la storia recente i registi jugoslavi adottarono spesso angolazioni sorprendenti e inattese. Questo straziante settimo film di France Štiglic – noto come il regista del primo film sloveno realizzato dopo la Seconda guerra mondiale – tratta, per la prima volta nel cinema jugoslavo, il tema dell’Olocausto attraverso la rappresentazione diretta dei campi di concentramento. Ma un po’ atipicamente lo fa concentrandosi sulle tensioni psicologiche e psicosessuali che tormentano i giovani protagonisti. Le immagini di atrocità belliche sono quasi assenti, eccezion fatta per le spettrali prigioniere che scavano nel fango, avvolte da una fitta nebbia che nasconde più di quanto riveli. Il film preferisce interiorizzare le immagini della sofferenza collettiva e dei crimini efferati, con cui alimenta il lato melodrammatico della storia. Lo studente di architettura Ivo (Boris Dvornik) accetta di sposare Ruth (Dušica Žegarac), la figlia ebrea di un amico di famiglia, per salvarle la vita sotto il regime collaborazionista. Il matrimonio di convenienza è l’inizio di un nuovo inferno per la coppia, minata dalle incomprensioni. Il film passa gradualmente a una modalità espressionistica e semi-allucinatoria, soprattutto nella straordinaria sequenza ambientata a Zagabria – merito del direttore della fotografia Ivan Marinček, che collaborò con Štiglic in altri dieci film – dove ogni pietra del selciato riluce di presagi di sventura. Quando Ruth viene portata in un campo di concentramento, Ivo, che prima era solito divertirsi con gli amici e flirtare con un’altra ragazza, prende coscienza della realtà e del proprio amore per Ruth. Le immagini ben illuminate e geometriche della prima metà del film crollano insieme al mondo del giovane. Frutto di una collaborazione tra repubbliche jugoslave (produzione croata, regista sloveno, attori croati e serbi), Deveti krug fu un successo internazionale. Fu proiettato a Cannes e divenne il primo film diretto da un regista jugoslavo a ricevere una nomination all’Oscar. Tuttavia all’estero fu distribuito solo in versioni ridotte. Questo nuovo bel restauro, eseguito a partire dal negativo camera originale, offre la versione completa di un autentico gioiello del cinema jugoslavo.

Ehsan Khoshbakht

Copia proveniente da

Restaurato nel 2020 da Hrvatski Državni Arhiv – Hrvatska Kinoteka con il sostegno di Hrvatski Audiovizualni Centar presso i laboratori Ater e Klik Film, a partire dal negativo originale e da un duplicato positivo ottenuto dal restauro fotochimico