DESK SET
Sog.: dalla commedia omonima (1955) di William Marchant. Scen.: Phoebe Ephron, Henry Ephron. F.: Leon Shamroy. M.: Robert Simpson. Scgf.: Lyle Wheeler, Maurice Ransford. Mus.: Cyril J. Mockridge. Int.: Spencer Tracy (Richard Sumner), Katharine Hepburn (Bunny Watson), Gig Young (Mike Cutler), Joan Blondell (Peg Costello), Dina Merrill (Sylvia Blair), Sue Randall (Ruthie Saylor), Neva Patterson (signorina Warriner), Harry Ellerbe (Smithers), Nicholas Joy (signor Azae), Diane Jergens (Alice). Prod.: Henry Ephron per 20th Century Fox Film Corporation. DCP. D.: 103’. Col.
Scheda Film
Le commedie ambientate in ufficio furono una costante degli anni Cinquanta, e questo gioiellino meno conosciuto si apre con una panoramica verso l’alto del grattacielo in cui ha sede la fittizia Compagnia radiofonica federale, nel cuore di Manhattan, dove il personale dell’Ufficio Quesiti rischia di essere sostituito da un supercomputer chiamato EMERAC (Electromagnetic MEmory and Research Arithmetical Calculator) o ‘Emmy’. Questa commedia romantica con Katharine Hepburn e Spencer Tracy venne adattata da Phoebe Ephron ed Henry Ephron (che a loro volta formavano una coppia anche nella vita) a partire da un’opera teatrale di William Marchant. Come in Adam’s Rib e in Lui e lei, traspare la concezione paritaria dei ruoli di genere. Il film a colori e in CinemaScope, uno dei primi a esplorare le paure legate all’intelligenza artificiale, è diretto da Walter Lang, che aveva appena vinto un Oscar per la regia del musical con Yul Brynner Il re ed io.
Qui il conflitto non è tanto tra uomo e donna quanto tra Bunny ed Emmy. Hepburn è Bunny Watson, capo del team di ricercatrici e mente formidabile capace di snocciolare fatti arcani con assoluta naturalezza. Il lavoro dell’ufficio – ora minacciato dall’arrivo di Spencer Tracy, ingegnere ed ‘esperto di efficienza’ che deve installare il suo prodigioso computer – è quello di rispondere alle domande di ogni genere provenienti dal pubblico e da varie organizzazioni. Le ragazze (Joan Blondell, Dina Merrill, Sue Randall) non sono solo abili a trovare informazioni, ma anche a scambiarsi battute e consigli sentimentali. Per esempio: Gig Young, l’occasionale fidanzato di Hepburn, fa sul serio oppure no?
Bunny è una variante della zitella attraente spesso interpretata da Hepburn, una donna non contraria all’amore ma troppo impegnata per dedicargli tutta la sua attenzione. Qui Tracy fa emergere il suo lato femminile, e persino un paio di timidi rossori, mentre il fidanzato affascinante ma inaffidabile batte in ritirata. Ci sono deliziosi doppi sensi, piuttosto spinti per un film soggetto al Production Code. Hepburn e Tracy, ormai navigati in questo gioco, riescono comunque a conservare una certa freschezza, adattandosi a una nuova dinamica come il triangolo amoroso… o, con Emmy sullo sfondo, non sarà piuttosto un quadrilatero?
Molly Haskell