DER STUDENT VON PRAG

Henrik Galeen

R. e Sc.: Henrik Galeen. S.: dal romanzo omonimo di Hans Heinz Ewers. F.: Günther Krampf, Erich Nitzschmann. Scgf.: Hermann Warm. Mus.: Willi Schmidt-Gentner. In.: Conrad Veidt (Balduin), Elizza La Porta (Liduschka), Werner Krauss (Scapinelli), Fritz Alberti (il Conte Schwarzenberg), Agnes Estherhazy (la contessa Margit, sua figlia), Ferdinand von Alten (il Barone Waldis-Schwarzenberg), Erich Kober, Max Maximilian, Sylvia Torf. P.: H.R. Sokal-Film GmbH, Berlino. L.: 2870 m. D.: 102’ a 24 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Bisognava arricchire la bellissima trama; già dalla sceneggiatura doveva sparire il satanismo, oggi poco interessante. Si trattava di lottare contro i ricordi di gioventù, contro la forte impressione prodotta da quel primo film artistico. Quei momenti che la prima sceneggiatura non aveva sfruttato, dovevano essere qui esplicitati e condotti alla massima chiarezza, e il film non doveva divenire noioso, nonostante la maggiore lunghezza. […] Inoltre volevo anche far vedere che certe scene le sappiamo realizzare anche noi, esattamente come Douglas Fairbanks. Anche la figura di Scapinelli non poteva limitarsi a beneficiare solamente sulla carta di un carattere demoniaco. Per il genio di Krauss bisognava creare la necessità metaforica del gesto demoniaco […] La perdita dell’immagine riflessa mi sembrava non fosse stata sufficientemente sfruttata dal soggetto originale. Lo spettatore doveva ‘vedere’ con maggiore frequenza che il riflesso di Balduin è scomparso, fino a quando, infine, ci appare in carne ed ossa, nelle vesti dell ‘Altro’”.

Henrik Galeen, Der Film, 1926