DAS BACCHANAL DES TODES
T. alt.: Das Bacchanal des Todes oder Das Opfer einer grossen Liebe. Scen.: Carl Schneider. F.: Max Terno. Scgf.: Robert A. Dietrich. Int.: Ellen Richter (Lona), Erich Kaiser-Titz (Alexander Andrea), Werner Krauß, Victor Janson, Marga Köhler, Paul Ludwig, Lia Borré, Marie von Bülow. Prod.: Eichberg-Film 35mm. L.: 734 m (incompleto). D.: 36’ a 18 f/s. Imbibito e virato
Scheda Film
Il titolo Das Bacchanal des Todes (Il baccanale della morte) promette un ‘Sensationsdrama’, film di tinte forti, violente emozioni, eccitanti pericoli e donne sexy. E davvero la ricca sostanza cromatica e figurativa del film, come i suoi magnifici effetti luministici, sono ancor oggi una festa per lo sguardo. Ellen Richter (nata Käte Weiss), che interpreta la danzatrice Lona, era una vera star del cinema muto, poi dimenticata insieme ai suoi sessanta film di successo – nessuno dei quali ce l’avrebbe fatta a entrare nel canone stabilito da Lotte Eisner. Scura bellezza ungherese, Richter veniva spesso scelta per ruoli esotici, donne chiamate Juanita, Zoraya, Leila o Smaragda Naburian. Scrive Vittorio Martinelli che il suo Lola Montez del 1922, diretto e co-prodotto dal marito Dr. Wolff, era un film piuttosto bello, bene accolto e recensito in tutt’Europa.
Dimenticato al pari di Ellen Richter, il regista-produttore Richard Eichberg per venticinque anni rifornì il mercato germanofono di un’ampia quantità di film d’azione, thriller, melodrammi esotici e commedie romantiche. Ancor più importante, fu un formidabile talent scout e lanciò le carriere di Ellen Richter, Lillian Harvey, Martha Eggerth e Hans Albers, stelle tra le più popolari del cinema tedesco. Quando nel 1928 Anna May Wong arrivò in Europa, in fuga dal razzismo hollywoodiano, Eichberg la scritturò su due piedi e la diresse in tre film di grande successo. Cinque anni dopo, nel 1933, il Dr. Wolff venne aggredito da concittadini tedeschi davanti a un cinema di Berlino, e toccò a lui lasciare il suo paese, insieme a Ellen Richter.
Mariann Lewinsky