CONFINI (Episodio di ‘9×10 novanta’)

Alina Marazzi

Testi e voci: Mariangela Gualtieri. Ricerche d’archivio: Giovannella Rendi. Mus.: Mauro Montalbetti. Prod.: Istituto Luce – Cinecittà · DCP. Bn e Col.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

9×10 novanta è un film di nove episodi, affidati ad altrettanti registi italiani, realizzato per festeggiare i novant’anni dell’Istituto Luce. Ogni film, di 10 minuti, è realizzato con un montaggio d’immagini provenienti dall’Archivio Luce.
File di uomini incappucciati risalgono faticosamente la china di un pendio innevato, trainando pesanti ingranaggi con grosse funi. Intorno a loro, una tormenta di neve, a cui si sovrappone la bufera di graffi e la grana della pellicola di cento anni fa. Soldati-bambini invecchiati precocemente escono silenziosi da una trincea dopo essere stati interrogati: il loro sguardo ci interroga, con tutto il carico di una domanda rimasta in sospeso. In una corte contadina la comunità danza per celebrare il giuramento di una giovane coppia che porta la promessa del domani…
Per indagare il concetto di ‘confine’ ho utilizzato immagini della Grande guerra focalizzando proprio sui confini reali e sulle trincee, per spingere la visione oltre questi confini terreni verso una dimensione interiore. Ho accostato i filmati – che ritraggono sempre e solo tutto quello che accade ai confini del campo di battaglia – alla scrittura poetica di Mariangela Gualtieri, che vibra di cristallina intensità anche grazie all’interpretazione vocale che la poetessa stessa restituisce ai suoi versi. Una voce profonda ed essenziale di donna accompagna le gesta epiche di soldati al seguito di un’impresa folle come quella di costruire un confine sulla cima innevata di un monte. Vista dalla prospettiva del nostro presente e attraverso lo sguardo della poetessa, che ci parla di cose semplici ma importanti, l’impresa dell’umano e la distruzione che ne consegue ci appare drammaticamente futile.

Alina Marazzi

Copia proveniente da