C’ERAVAMO TANTO AMATI

Ettore Scola

Sog., Scen.: Age e Scarpelli, Ettore Scola. F.: Claudio Cirillo. M.: Raimondo Crociani. Scgf.: Luciano Ricceri. Mus.: Armando Trovajoli. Int.: Nino Manfredi (Antonio), Vittorio Gassman (Gianni Perego), Stefano Satta Flores (Nicola Palumbo), Stefania Sandrelli (Luciana Zanon), Giovanna Ralli (Elide Catenacci), Aldo Fabrizi (Romolo Catenacci), Marcella Michelangeli (Gabriella), Elena Fabrizi (moglie di Romolo), Amedeo Fabrizi (figlio di Romolo), Federico Fellini, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Isa Barzizza, Mike Bongiorno (se stessi), Ugo Gregoretti (presentatore). Prod.: Deantir, Dean Film, Delta. DCP. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Ettore Scola, proveniente come sceneggiatore e regista dalla commedia all’italiana, entra nella sua fase matura con un affresco sulla generazione che ha vissuto la Resistenza e ha visto le proprie speranze deluse o si è trovata integrata nel sistema. Tre partigiani attraversano i decenni del dopoguerra: un infermiere (Manfredi), un critico cinematografico (Satta Flores) e un avvocato che farà fortuna (Gassman). A unirli e dividerli, l’amore per Luciana (Sandrelli). Il cinema di quegli anni accompagna l’evolvere e il precipitare della storia, e viene affettuosamente omaggiato in più punti, con apparizioni di De Sica e Fellini. Ma spiccano anche due personaggi secondari memorabili: la svampita Elide (Giovanna Ralli), rozza figlia di un palazzinaro romano nostalgico del fascismo, che sposa Gassman e si trasforma in donna sofisticata e infelice ‘alla Antonioni’, e appunto il padre di lei, il truce Romolo Catenacci, interpretato da un Aldo Fabrizi alla sua ultima grande interpretazione. “Io nun moro”, rantola Catenacci nell’ultima parte del film, e in effetti il suo personaggio rappresenta la persistenza di caratteri nazionali maligni e inestirpabili. Scola sceglie Fabrizi (che per questo ruolo vinse il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista) come ideale maschera del romano buono e rassicurante, ma gli toglie ogni patina positiva e lo trasforma in un mostro. Allo stesso modo, la commedia di quegli anni si faceva sempre più amara e pessimista, trasformandosi in tragedia.

Emiliano Morreale

 

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Copia proveniente da

Per concessione di Dean Film
Restaurato in 4K nel 2016 da CSC – Cineteca Nazionale, con il contributo di StudioCanal, a partire dai negativi messi a disposizione dalla Dean Film di Pio Angeletti e Adriano De Micheli. Color correction sotto la supervisione di Luciano Tovoli, con la consulenza di Claudio Cirillo, direttore della fotografia del film, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata