BLACK TUESDAY

Hugo Fregonese

Sog., Scen.: Sydney Boehm. F.: Stanley Cortez. M.: Robert S. Golden. Scgf.: Hilyard Brown. Mus.: Paul Dunlap. Int.: Edward G. Robinson (Vincent Canelli), Jean Parker (Hatti Combest), Peter Graves (Peter Manning), Milburn Stone (Slocum), Warren Stevens (Joey Stewart), Sylvia Findley (Ellen Norris), Jack Kelly (Frank Carson), Hal Baylor (Lou Mehrtens), James Bell (John Norris). Prod.: Leonard e Robert Goldstein per Leonard Goldstein Productions, Inc.  35mm. D.: 83’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Questo feroce noir, prodotto in maniera indipendente da Leonard e Robert Goldstein, fu l’ultimo film hollywoodiano di Fregonese e anche l’ultima volta che Edward G. Robinson interpretò un personaggio a tal punto malvagio. Nei panni di Vincent ‘King’ Canelli, Robinson pesca dall’immaginario legato a Piccolo Cesare e a tanti altri film di gangster, ma il male che incarna qui è qualcosa di nuovo, nato dalla violenza su vasta scala della Seconda guerra mondiale. Nella brillante scena d’apertura Fregonese presenta Canelli come un animale in gabbia, aggrappato alle sbarre della sua cella nel braccio della morte; deve essere giustiziato la sera stessa insieme al vicino di cella Peter Manning (Peter Graves), che ha ucciso un poliziotto, rapinato una banca e nascosto i duecentomila dollari del bottino.
Con l’aiuto della sua fedele ragazza (Jean Parker, celebre negli anni Trenta per i ruoli da ingenua) e di un impassibile scagnozzo (Warren Stevens), Canelli mette in scena una fuga folle e sanguinosa dalla stanza in cui deve avvenire l’esecuzione portando con sé un gruppo di ostaggi e Manning, nella speranza che questi possa condurlo al denaro rubato.
Ma la fuga si rivela sostanzialmente illusoria, e Fregonese guida i suoi personaggi in una serie di spazi chiusi e senza finestre che portano al piano superiore di un magazzino dove Canelli e la sua banda allestiranno l’ultima resistenza.
Il direttore della fotografia Stanley Cortez, che usa qui per la prima volta in un lungometraggio la rivoluzionaria pellicola Tri-X in bianco e nero ad alta velocità della Kodak, offre immagini che – per citare due dei suoi lavori più importanti – rivaleggiano con la complessità spaziale e i dettagli meticolosi di L’orgoglio degli Amberson e nello stesso tempo prefigurano l’uso forte e quasi astratto dello ‘spazio negativo’ nella Morte scorre sul fiume (film con cui Black Tuesday condivide una misteriosa somiglianza),

Dave Kehr

Copia proveniente da

per concessione di Park Circus