BLACK AND TAN FANTASY
Sog., Scen.: Dudley Murphy. F.: Dal Clawson. M.: Russell G. Shields. Scgf.: Ernest Feglé. Mus.: Duke Ellington. Int.: Fredi Washington, Duke Ellington and His Cotton Club orchestra: Arthur Whetsol, Freddy Jenkins, Cootie Williams (trombe), Barney Bigard (clarinetto), Johnny Hodges (sax contralto), Harry Carney (sax baritono), Joe Nanton (trombone), Fred Guy (banjo), Wellman Braud (basso), Sonny Greer (batteria), Duke Ellington (piano). Prod.: RKO Radio Pictures · DCP. Bn.
Scheda Film
I film di finzione che usano coerentemente il jazz sono pochi e sporadici, mentre i jazz film che fanno della musica un uso finzionale sono forse ancor più rari. La singolarità di Black and Tan Fantasy, oltre a segnare la prima apparizione cinematografica di Duke Ellington, sta nel riunire le due categorie sviluppando una sorta di sintesi poetica che proprio agli inizi del cinema sonoro dimostra come le due nuove forme artistiche del Ventesimo secolo non debbano necessariamente soffocarsi a vicenda. Scritto e diretto da Dudley Murphy, che quell’anno aveva girato un altro cortometraggio con Bessie Smith (St. Louis Blues) e in passato aveva messo in immagini le idee di Fernand Léger in Ballet mécanique, Black and Tan ricorre a invenzioni pseudoartistiche e a una trama tortuosa, ma possiede un senso della forma abbastanza netto da trasformare in vantaggi queste debolezze. Perfino gli stereotipi razziali usati a fini comici all’inizio del film sono controbilanciati alla fine da un radicale rifiuto dello sfruttamento messo in atto dal pubblico bianco. Se il terreno più inesplorato dei jazz film è la capacità di mostrare musicisti e cantanti mentre si ascoltano l’un l’altro, lo struggente e sublime finale illustra qui splendidamente una via da seguire.
Jonathan Rosenbaum
Proiezioni
Copia proveniente da
Restaurato digitalmente in 2K nel 2014 presso il laboratorio Modern Videofilm