BÍLÝ RÁJ

Karel Lamač

Sog.: Karel Lamač. Scen.: Karel Lamač, Martin Frič. F.: Otto Heller. Scgf.: Bohuslav Šula. Int.: Karel Lamač (Ivan Holar), Vladimír Majer (Jakub Rezek), Anny Ondráková (Nina Mirel), Josef Rovenský (Tomáš), Saša Dobrovolná (madre di Holar), Jan W. Speerger (poliziotto), Karel Schleichert (poliziotto), Karel Fiala (guardiano della prigione). Prod.: Kalos. 35mm. L.: 2013 m. D.: 73’ a 24 f/s. Imbibito e virato.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel “selvaggio paese di montagna in cui la gente è nata con la solitudine nel cuore” (come recita alquanto poeticamente la didascalia iniziale), la giovane orfana Nina sgobba nella taverna del tirchio tutore, Jakob Rezek, e si fantastica principessa in un palazzo di cristallo. L’evaso Ivan Holar torna nel paese di montagna la vigilia di Natale per far visita alla madre morente. Le strade di Nina e Ivan si incrociano quando entrambi cercano rifugio nella cantina della taverna – Ivan dalle guardie di pattuglia che lo inseguono, Nina dal dispotico Rezek – e quel che segue è una storia d’amore, perdita, redenzione e infine l’inizio di una nuova vita per entrambi.

Realizzato a quanto pare con il modesto budget di 90.000 corone, questo (fiabesco) racconto natalizio fu la seconda e ultima produzione di una società che ebbe vita breve, la Kalos (acronimo di Karel-Anny-Lamač-Ondra-spol). Come il primo film, Otrávené světlo (1921), Bílý ráj riunì il ‘dream team’ composto dall’attrice Anny Ondráková, dall’attore-regista Karel Lamač e dall’operatore Otto Heller, che insieme allo sceneggiatore Václav Wasserman sarebbero diventati noti come “i magnifici quattro” del cinema muto ceco. Ondráková, Lamač e Heller erano destinati a carriere di successo all’estero e continuarono a lavorare insieme fino agli anni Trenta inoltrati. A un certo punto Ondráková (che ormai si faceva chiamare Anny Ondra) formò una propria compagnia di produzione a Berlino con l’allora fidanzato Lamač. Gustav Machatý, futuro regista di capolavori come Erotikon (1929) ed Extase (1932), fa in Bílý ráj una breve apparizione in un ruolo secondario.

La straordinaria fotografia degli esterni assicurata da Heller è molto probabilmente la terza star del film dopo Ondráková e Lamač, e la bellezza naturale delle montagne innevate è accentuata dai colori vibranti della copia restaurata del Národní Filmový Archiv. Otto anni dopo aver stupito per la prima volta il pubblico del Cinema Ritrovato, la copia con viraggi e imbibizioni sarà presentata quest’anno in tutto lo splendore aggiunto del caldo bagliore del proiettore con lanterna a carbone.

Oliver Hanley

Copia proveniente da

Restaurato dal Národní Filmový Archiv a partire da una copia nitrato 35mm imbibita e virata. Imbibizioni e viraggi riprodotti con tecniche d’epoca da Jan Ledecký, con la supervisione del Národní Filmový Archiv