AMORES PERROS

Alejandro Gonzalez Inarritu

Scen.: Guillermo Arriaga Jordan. F.: Rodrigo Prieto. M.: Alejandro Gonzalez Inarritu, Luis Carballar, Fernando Perez Unda. Scgf.: Brigitte Broch. Mus.: Gustavo Santaolalla. Int.: Emilio Echevarria (Chivo), Gael Garcia Bernal (Octavio), Goya Toledo (Valeria), Alvaro Guerrero (Daniel), Vanessa Bauche (Susana), Jorge Salinas (Luis), Marco Perez (Ramiro), Rodrigo Murray (Gustavo). Prod.: Alejandro Gonzalez Inarritu per Altavista Films, Zeta Film. DCP. D.: 154’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Difficile non scomodare […] il Tarantino di Pulp Fiction per una sorprendente, intensa opera prima messicana, grondante in parti uguali sangue, divertimento grottesco e malinconia esistenziale, dotata per di più di un ritmo narrativo pazzesco, mozzafiato. […] La trama è intricata, tortuosa, anche se una certa focale viene fornita dalla scena, che ritorna implacabile in vari momenti del film, di un raccapricciante scontro stradale, e, come in Pulp Fiction, i personaggi si connettono l’uno con l’altro sul filo degli slittamenti temporali e della casualità più assoluta. I nessi tra loro saranno chiari solo alla fine, ma tutto sommato non è questo che importa: non è il congegno a orologeria e il gioco degli incastri che ci interessa. Ancora alla stregua del film di Tarantino e della sua rapina al diner, la sequenza iniziale ci catapulta in medias res, dritti all’interno dell’azione frenetica: un inseguimento tra due auto, un cane che sanguina abbondantemente sul sedile posteriore, un violentissimo scontro all’altezza di un incrocio. […] In un tale quadro desolato, investigato con feroce, spiegazzato realismo da una macchina da presa che ci consegna una Città del Messico livida, simile a un girone infernale, la morte, vera protagonista sotto traccia del film, funziona da pietosa e insieme implacabile livellatrice sociale […]. La dimensione di una tragedia sociale appare ineluttabile, ci affogano dentro tutti, chi più e chi meno, e i cani, come Cerbero, sembrano creature inviate lì apposta per custodire l’entrata all’inferno e per assicurarsi che nessuno sfugga al proprio destino. Una visione apocalittica di una megalopoli del terzo mondo caotico e inafferrabile […]. Una durezza, quella di Inarritu, che ha qualcosa a che fare con l’essenza più intima della vita, la sua ‘noce’, A livello visivo, una bella scommessa vinta, perché l’icasticità dei vari momenti e frammenti si fonde brillantemente con il ritmo frenetico del tutto, quasi un’onda, una ola che sembra sommergere da un momento all’altro ogni cosa.

Emanuela Martini, “Cineforum”, n. 396, luglio 2000

Da: Lionsgate per concessione di Filmbankmedia. Restaurato in 4K nel 2020 da The Criterion Collection presso i laboratori Harbor e The Criterion Collection, a partire dal negativo originale scena 35mm