A PÁL UTCAI FIÚK
T. copia: Dječaci Pavlove ulice. Sog.: dal romanzo omonimo (1906) di Ferenc Molnár. Scen.: Béla Balogh. F.: István Eiben, Dezső Nagy. Int.: Gyuri Faragó (Nemecsek), Ernő Verebes (Boka), Ferkó Szécsi (Geréb), Frigyes Pártos (Csónakos), István Barabás (Feri Áts), Gyula Margittay (professor Racz), Lajos Sári (guardiano notturno slovacco), Gusztáv Vándory (padre di Geréb), György Hajnal (padre di Nemecsek), Piroska B. Sipos (la madre di Nemecsek). Prod.: Pásztory Filmvállalat. 35mm. L.: 1426 m. D.: 62’ a 20 f/s. Col.
Scheda Film
I ragazzi della via Pál di Ferenc Molnár fu inizialmente pubblicato a puntate in una rivista per ragazzi nel 1906. Da allora è considerato un classico e rimane uno dei libri più amati in Ungheria. La storia è stata adattata più volte al cinema. Nel 1917 Béla Balogh ne diresse una prima versione cinematografica, ritornando al romanzo nel 1924 per un secondo adattamento muto ungherese. Dei due, si è conservato solo questo film più tardo.
La trama racconta l’aspro conflitto tra i Ragazzi della via Pál e i loro rivali, le Camicie rosse, in difesa del loro territorio, il grund, un pezzo di terra incolto tra le case annerite dal fumo del quartiere Józsefváros di Budapest.
Nemecsek è l’unico soldato semplice in questo ‘reggimento’ di ufficiali, ma alla fine si rivelerà un eroe. La sua morte, una delle scene più toccanti della letteratura e del cinema, è uno straordinario simbolo del tragico spreco di vite che fu la Prima guerra mondiale. Il piccolo e fragile ma coraggioso e altruista Nemecsek era interpretato da Gyuri Faragó, celebre per il suo talento musicale. Magro, pallido, le guance scavate, timido e con il sorriso triste dei perdenti, Faragó era l’esatto opposto delle piccole star degli anni Venti, con il loro aspetto angelico, le guance paffute e l’aria baldanzosa.
L’adattamento del 1924 (che, come il romanzo, ottenne un notevole successo all’estero) è stato a lungo ritenuto perduto fino al ritrovamento di un esemplare d’epoca, una copia di distribuzione croata conservata negli archivi della Jugoslovenska Kinoteka di Belgrado. La copia è purtroppo incompleta: manca soprattutto la decisiva battaglia per il grund nella quale il febbricitante Nemecsek, abbandonato il suo letto di malato, sconfigge Feri Áts, capitano delle Camicie rosse. La copia ha perso anche le elaborate didascalie disegnate da László Kalmár. Spiega una recensione dell’epoca: “Ciascun cartello aveva un proprio carattere tipografico, che con il suo aspetto si adattava alla situazione e all’atmosfera descritte. Per esempio, se c’era un pianto le lacrime uscivano dalle lettere, se c’era paura le lettere tremavano, se veniva detta una bugia le lettere si ritraevano come per viltà”.
Márton Kurutz