Il Cinema Ritrovato 2018: prime anticipazioni
Cari amici,
la primavera è arrivata e la cucina della trentaduesima edizione del Cinema Ritrovato è in pieno fermento. Quello che stiamo preparando è un sontuoso banchetto della durata di otto giorni (+uno!): Bologna sarà ancora più bella e il programma più divertente, appassionante, impossibile ‒ sublime avrebbe detto Peter von Bagh con un solo aggettivo; come nella migliore tradizione della casa, che imbandisce per i nostri occhi il già noto, ma come non si era mai visto, e lo sconosciuto, con il suo sapore di scoperta e sorpresa.
Ancora una volta il programma sarà costruito come una macchina del tempo e dello spazio, nel senso più profondo e sconfinato: dal 1898 ad oggi, dalla Cina all’Africa, dall’America Latina all’Europa e agli USA. Si comincia sabato 23 alle 14.30 (ma lo schermo della Piazza si accenderà già nelle serate precedenti), si continua fino a sabato 31, e domenica 1 luglio il festival si concluderà con un’intera giornata di proiezioni in una sola sala, l’Arlecchino, per un arrivederci più dolce e disteso, per salutare gli amici, recuperare film perduti durante la settimana e per godere, la sera, di un’ultima proiezione in Piazza Maggiore.
Quest’anno c’è una novità importante in cucina. Il festival sta crescendo, è sempre più internazionale, vasto e plurale. Abbiamo pensato che un organismo così complesso avesse bisogno d’una direzione di squadra: quattro persone, di generazioni diverse, diverse per formazione e specifiche competenze, in modi diversi tutte profondamente legate al Cinema Ritrovato e alla sua storia. Quattro direttori per capire meglio quello che vogliamo che il festival sia e sarà. Cecilia Cenciarelli, Gian Luca Farinelli, Ehsan Khoshbakht, Mariann Lewinsky continueranno a ricevere ispirazione e aiuto dal Comitato scientifico e dal Comitato di programmazione.
Ecco un’anticipazione di alcune sezioni principali, che speriamo (ci contiamo!) vi farà venir voglia di prenotare il primo volo per Bologna. Le prossime newsletter approfondiranno mano a mano i vari temi.
Ritratto di Marcello Mastroianni
Ci sono attori che per tutta la carriera, passando da un ruolo all’altro, si sono costruiti una personalità multiforme e indefinibile, ce ne sono altri che sono stati fedeli al proprio personaggio dal primo all’ultimo film. E poi c’è Marcello Mastroianni. Una figura d’attore irripetibile, che ha coniugato aspetti difficili da coniugare: il grande interprete e l’icona, l’eleganza e l’empatia, la sensibilità e lo scanzonato disincanto. Nella tradizione del festival la retrospettiva consisterà in una selezione di otto titoli, attraversamento d’una carriera eccezionale: da Giorni d’amore di Giuseppe De Santis, che gli valse il primo premio della carriera, al grande successo di Peccato che sia una canaglia, commedia popolare di Blasetti (“in quegli anni facevo sempre il tassinaro”), dall’incontro di una vita con Federico ai set internazionali che gli consentivano di lasciare Roma e rendersi irreperibile… accompagnati da quel gioiello che è il suo testamento cinematografico Mi ricordo, sì, io mi ricordo diretto nel 1997 da Anna Maria Tatò.
Programma a cura di Emiliano Morreale e Gian Luca Farinelli
Foto: Sofia Loren e Marcello Mastroianni in La fortuna di essere donna di Alessandro Blasetti (1953)
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William Fox presenta: riscoperte dalla Fox Film Corporation
Fondata nel 1915 dall’imprenditore autodidatta William Fox, la Fox Film Corporation riunì la più talentuosa schiera di cineasti dell’era dello studio system. Nel periodo della transizione al sonoro su cui si incentra la rassegna, tra i registi Fox c’erano Frank Borzage, Allan Dwan, John Ford, Howard Hawks, William K. Howard, Henry King, William Cameron Menzies, F. W. Murnau, Alfred Santell, Raoul Walsh e molti altri grandi nomi. Un patrimonio che rischiò di andare perduto nel 1937, quando un incendio divampato nei magazzini della compagnia nel New Jersey distrusse tutti i negativi e la maggior parte delle copie positive. Se l’inventario della Fox è parzialmente sopravvissuto il merito va a Eileen Bowser del Museum of Modern Art, che lavorò con il produttore Alex Gordon per salvare le copie di riferimento e le copie di lavoro in nitrato conservate negli studios di Los Angeles. Questa rassegna presenta opere della collezione della Fox Film recentemente restaurate da Museum of Modern Art e da UCLA Film and Television Archive, tra le quali si segnalano rari titoli di Ford, King e Walsh, un paio di gangster film mai visti con Spencer Tracy e un nuovo trasferimento su supporto digitale del capolavoro di Frank Borzage 7th Heaven, che sarà presentato in Piazza Maggiore accompagnato da una partitura orchestrale originale commissionata a Timothy Brock dall’Orchestre Philarmonique de Radio France ed eseguita dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
Programma a cura di Dave Kehr
Foto: Manifesto italiano di 7th Heaven di Frank Borzage (1927, coll. Dave Kehr)
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Luciano Emmer 100: l’arte dello sguardo
Bollato insieme ad altri autori anni Cinquanta con l’etichetta di ‘neorealismo rosa’, Luciano Emmer ha realizzato in quel periodo alcuni film di straordinaria freschezza, aiutando a ridefinire le coordinate estetiche del nostro cinema. Dopo il neorealismo e prima della commedia all’italiana, il suo cinema trova uno spazio autonomo, attento al dettaglio e all’atmosfera, cantore di personaggi giovani e di ceti in mutamento, alle soglie della modernità, spesso in una Roma raccontata con occhio vivissimo. Ma Emmer è anche (e forse soprattutto) un nome fondamentale nella storia del cinema documentario, anzi l’inventore del documentario d’arte. Autore di film che hanno saputo unire immagine e suono per trasformare in racconto le opere dei grandi pittori, da Giotto a Goya.
Programma a cura di Emiliano Morreale
Foto: Camilla di Luciano Emmer (1954)
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Oltre lo specchio della vita: i film di John M. Stahl
Identità nascoste, relazioni amorose tormentate ma durature, destini tragici mitigati dall’altruismo e dal sacrificio… I film di John M. Stahl trattano queste tematiche familiari con uno spiccato senso di fluidità e immediatezza. Privilegiando una certa scarna modernità di stile e sentimenti, l’opera di Stahl conserva intatta la propria coinvolgente intensità emotiva malgrado sia stata a lungo trascurata dalla critica. In collaborazione con le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, Il Cinema Ritrovato rivisita il lavoro di questo maestro del melodramma, uno degli autori americani più dimenticati. Il film muto The Woman Under Oath (Il verdetto, 1919) sarà proiettato a Bologna come anteprima dell’ampia retrospettiva di Pordenone in ottobre, che presenterà la maggior parte dei film muti sopravvissuti di Stahl realizzati tra il 1917 e il 1927. La nostra panoramica della sua carriera sonora, apprezzata per la sua grande “audacia” dal critico Andrew Sarris, abbraccerà sia i suoi film prodotti da Universal Pictures, sia i meno noti ma altrettanto affascinanti film realizzati per la 20th Century Fox. Nei due casi, potremo scoprire le tante sfumature del cinema di un artista unico, da quelle comiche e brillanti a quelle cupe e fataliste.
Programma a cura di Ehsan Khoshbakht
Foto: Leave Her to Heaven di John M. Stahl (Femmina folle, 1943)
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Arrigo Frusta e l’officina della scrittura
Nella frizzante Torino degli anni Dieci del Novecento, Arrigo Frusta (1875-1965), al secolo Augusto Sebastiano Ferraris, era direttore dell’Ufficio soggetti della casa di produzione Ambrosio. Eclettica figura di intellettuale bon vivant, notaio mancato e giornalista per vocazione, fu conquistato alla neonata cinematografia nazionale dalla curiosità verso la nuova tecnologia e anche dalle allettanti 300 lire mensili che il lavoro a servizio della settima musa gli poteva garantire. Schiller, Virgilio, Balzac, D’Annunzio e Shakespeare, nessun adattamento era troppo impervio per la penna di Frusta che con più di 250 tra sceneggiature e soggetti realizzati al suo attivo, contribuì in maniera determinante a sistematizzare e orientare la pratica del ‘cinema scritto’. Il Cinema Ritrovato vuole offrire un assaggio – a partire dalla versione restaurata di Nerone (1909) ‒ del mondo di storie che presero corpo sulla scrivania del prolifico sceneggiatore: tra imperatori e martiri risorgimentali, eroine romantiche e implacabili amazzoni, assassini psicopatici e principi delle favole in crisi depressiva, l’universo di Frusta ci offre un caleidoscopico punto di vista sulla produzione del cinema muto italiano.
Programma a cura di Claudia Gianetto, Stella Dagna e Andrea Meneghelli
Foto: Arrigo Frusta interpreta Napoleone in Il granatiere Roland di Luigi Maggi (1911, coll. Museo Nazionale del Cinema)
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La donna con la Kinamo: Ella Bergmann-Michel
Ella Bergmann-Michel (1895-1971), artista visiva tedesca pre-Bauhaus che lavorava principalmente con il collage e la fotografia, realizzò anche alcuni film, elementi preziosi di una carriera segnata dall’innovazione e dalle concezioni progressiste. Legata alle idee della Liga für unabhängigen Film e della Nuova Architettura, Bergmann-Michel definì il genere del film pubblicitario con Wo wohnen alte Leute (Where Old People Live, 1931), avviò la campagna di raccolta fondi per le cucine comuni e i refettori per disoccupati con Erwerbslose kochen für Erwerbslose (Unemployed Are Cooking for the Unemployed, 1932), mentre i frammenti della sua ultima opera, Wahlkampf (Election Campaign, 1932), ci offrono una straordinaria testimonianza sulla campagna elettorale del 1932 nelle strade di Francoforte.
Programma a cura di Madeleine Bernstorff
Foto: Ella Bergmann-Michel (© Sünke Michel)
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E questo non è che l’antipasto! Ecco le altre portate:
Napoli che canta. Omaggio a Elvira Notari e Vittorio Martinelli
a cura di Elena Correra e Mariann Lewinsky con Kinothek Asta Nielsen
La rinascita del cinema cinese dopo la guerra (Changchun, Shanghai, Hong Kong 1946-1950)
A cura di Marie Claire Kuo in collaborazione con Tony Rayns
Seconda utopia: 1934, l’età d’oro del cinema sonoro sovietico
a cura di Peter Bagrov
Yilmaz Güney, speranza disperata
a cura di Ahmet Gurata
Marcello Pagliero, l’italiano di Saint-Germain-des-Prés
a cura di Jean Gili
Cécile Decugis, montatrice e regista
a cura di Garance Decugis e Bernard Eisenschitz
… e le sezioni ‘classiche’ del festival:
Ritrovati e Restaurati
1898 Cinema anno tre
Cento anni fa: 1918
Alla ricerca del colore dei film
Documenti e documentari
Progetto Keaton
The World Cinema Project e dintorni
Il Cinema Ritrovato Kids
… e ancora, lezioni di cinema, incontri sul restauro, FIAF Restoration Summer School, Il Cinema Ritrovato DVD Awards (15a edizione), Mostra mercato dell’editoria cinematografica, e tanti tanti ospiti…
Vi aspettiamo!
Gian Luca Farinelli, Mariann Lewinsky, Cecilia Cenciarelli e Ehsan Khoshbakht
Direttori