Mar

24/06

Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 14:30

From Soup to Nuts / Habeas Corpus

Accompagnamento al piano di

André Desponds

 

{Habeas Corpus} con musiche registrate

Info sulla
Proiezione

Martedì 24/06/2025
14:30

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

FROM SOUP TO NUTS

Scheda Film

I nuovi ricchi sono una bella categoria. Come matrioske, sotto la prima bambolina anche fin troppo agghindata ne nascondono una seconda che mantiene l’originaria natura zoticona. La padrona di casa di lignaggio plebeo, in questo caso, ospita una cena elegante che deve andare alla perfezione. Naturalmente non filerà nulla per il verso giusto. L’idealizzata grand soiree si scontra contro una tiara che non ne vuole sapere di rimanere appiccicata sopra la fronte e una ciliegia sul dessert che non ne vuole sapere di lasciarsi raccogliere. Aggiungiamo che alla poveretta toccano in sorte, come camerieri, Laurel & Hardy. Immaginatevi cosa succede quando viene ordinato di servire l’insalata without dressing. O quando una buccia di banana finisce per terra e c’è da portare la zuppa a tavola. La forza di From Soup to Nuts sembra risiedere nella pervicacia con cui rinuncia all’intreccio. L’obiettivo è accumulare a ritmo sostenuto gag che vanno sul sicuro. Ha una compattezza tranquillizzante, funzionale e funzionante. Almeno metà del film se lo mangia, nei panni dell’arricchita, la sontuosa Anita Garvin, una frequente presenza rinfrancante nelle avventure del duo. “Mistress of white-hot fury”, la definisce Imogen Sara Smith. Sottoscriviamo.

Andrea Meneghelli

Cast and Credits

T. it.: Pranzo di gala. Sog.: Leo McCarey. F.: Len Powers. M.: Richard Currier. Int.: Stan Laurel (Stan), Oliver Hardy (Ollie), Tiny Sandford (signor Culpepper), Edna Marian (domestica), Dorothy Coburn, Ellinor Vanderveer, Sam Lufkin, Gene Morgan (ospiti). Prod.: Hal Roach per Hal Roach Studios. DCP. D.: 18’. Bn.

HABEAS CORPUS

Scheda Film

Quando Laurel & Hardy si cimentano col gotico, si innesca un surplus di solidarietà umana, un assottigliamento del distacco che ci separa da loro. Si intrufolano in un cimitero nel cuore della notte e hanno paura: esattamente come la maggior parte di noi. In molte altre occasioni si troveranno a dover portare a termine dei lavoretti che marciano ineluttabilmente verso lo sfacelo. Solo che questa volta non c’è da consegnare un pianoforte a domicilio, ma da dissotterrare un cadavere a beneficio della scienza. O presunta tale, visto che il professorone che li ingaggia lascia subito trapelare qualche sospetto sulla sua salute mentale usando le tasche della giacca come posacenere. Il grumo di disagio che può coglierci vendendo i nostri eroi alle prese con una pratica tanto abietta (complice magari la suggestione dei successivi Frankenstein e La jena) getta su Habeas Corpus una strana sfumatura viscosa che lo arricchisce. Le gag, comunque, sono ottime e abbondanti. Alcune (vedi gli scherzi che fa l’eco quando batti le mani al camposanto) approfittano delle potenzialità già offerte dal sonoro. Nello specifico, dal sistema Vitaphone, che permetteva la sincronizzazione delle immagini con le musiche e gli effetti sonori registrati su disco.

Andrea Meneghelli

Cast and Credits

T. it.: Paura al cimitero. Sog.: Leo McCarey. F.: Len Powers. M.: Richard Currier. Int.: Stan Laurel (Stan), Oliver Hardy (Ollie), Richard Carle (professor Padilla), Charlie Rogers (detective Ledoux/maggiordomo), Leo Sulky (detective al telefono), Chester A. Bachman (poliziotto). Prod.: Hal Roach per Hal Roach Studios. DCP. D.: 21’. Bn.