Dom
30/06
Piazza Maggiore > 21:45
BABYLON
Damien Chazelle
Serata promossa da Tper
(In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Cinema Modernissimo)
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
BABYLON
Scheda Film
Se vuoi raccontare una storia d’ampio respiro, una grande storia su Hollywood e le sue origini, devi includere gli alti e i bassi, il bello e il brutto. Perché, secondo me, ciò che rende Hollywood così affascinante è la coesistenza di questi due elementi, a volte persino nella stessa inquadratura. Insomma, limitarsi a condannare o celebrare Hollywood significa, a mio parere, lasciarsi sfuggire una parte importante del quadro complessivo.
Damien Chazelle, Intervista di Harper R. Oreck e Jaden S. Thompson, “The Harvard Crimson”, 31 gennaio 2023
È quasi impossibile parlare di Babylon senza partire dal finale. Manny, dopo aver lasciato Hollywood tanti anni prima, decide di entrare in un cinema nel 1952 e vedere Cantando sotto la pioggia. I tempi sono cambiati, i suoi vecchi amici e colleghi sono morti tragicamente, la bella vita è un ricordo lontano. Ma la storia del cinema continua. All’improvviso, infatti, mentre il protagonista è seduto in sala, Damien Chazelle fa partire un vorticoso montaggio di immagini tratte da film di tutti i tempi (anche quelli che devono ancora arrivare): si va dalla cronofotografia di Eadweard Muybridge ad Avatar, dalle avanguardie storiche a Matrix. Tutto si trasforma, nulla si distrugge. Chi è che sogna? Una premonizione di Manny o il lucido coma di noi spettatori del Ventunesimo secolo?
Nelle tre ore precedenti, l’autore americano ha costruito un progetto paradossale di film bigger than life, come quelli che si facevano a Hollywood negli anni Venti, che parla (facendolo) di come quel cinema non potesse sopravvivere al suo titanismo. Un kolossal ad alto rischio industriale che parla di un’industria che collassa: ci vuole coraggio.
E oggi? Come è possibile girare Babylon nell’era delle piattaforme e dei blockbuster in digitale? Per Chazelle si tratta di non avere paura di niente: si raccontano (a rotta di collo) divismo, produzione, immaginario, droga, alcolismo, crimine, debiti, razzismo, jazz, sesso, patriarcato, capitalismo, marxismo, gender, generi, muto e sonoro, bianco e nero e colore, tutto in un solo contenitore. Non bastasse, è anche la storia straziante di un amore non corrisposto. Il messicano whitewashed non può davvero puntare al cuore della bellissima e incontrollabile Nelly perché è troppo bella per lui, o forse per le sue origini. Romance negato.
Babylon vive in qualche landa a metà strada tra Josef von Sternberg, That’s Entertainment e L’altra faccia del vento di Orson Welles. E rivendica lo sperimentalismo americano di massa, arte dell’immagine che oggi si fatica a intravedere.
Roy Menarini
Cast and Credits
Scen.: Damien Chazelle. F.: Linus Sandgren. M.: Tom Cross. Scgf.: Florencia Martin, Eric Sundahl. Mus.: Justin Hurwitz. Int.: Diego Calva (Manuel ‘Manny’ Torres), Margot Robbie (Nellie LaRoy), Brad Pitt (Jack Conrad), Jean Smart (Elinor St. John), Jovan Adepo (Sidney Palmer), Li Jun Li: (Lady Fay Zhu), Olivia Wilde (Ina Conrad), Tobey Maguire (James McKay), P.J. Byrne (Max), Olivia Hamilton (Ruth Adler), Spike Jonze (Otto Von Strassberger). Prod.: Olivia Hamilton, Marc Platt, Matthew Plouffe per Paramount Pictures, Marc Platt Productions, Material Pictures, Organism Pictures, Wild Chickens Productions. DCP. D.: 189’. Col.
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