È paradossale che Gremlins […] sia stato generalmente interpretato come il trionfo dello spielberghismo e insieme la sua antitesi, e che questa duplice percezione sia stata istantanea?
“Con me l’illogico diventa logico.” Così afferma Rand Peltzer (Hoyt Axton), l’inetto inventore-piazzista-papà, un Thomas Edison versione Mondo Bizzarro che seguendo l’istinto entra in un negozio di chincaglierie di Chinatown e trova l’originale Mogwai, spupazzabile bestiola dagli occhi enormi cui viene presto dato il nome di Gizmo. In realtà il motto di Peltzer andrebbe letto al contrario. Semmai, le sue invenzioni per risparmiare tempo trasformano le nozioni più semplici in complete assurdità, proprio come Joe Dante, mutatis mutandis, può essere considerato il gremlin che ha mandato all’aria la macchina di Spielberg (non ancora chiamata DreamWorks). […] Dante crea un’atmosfera accogliente di americanissima innocenza solo per il gusto di mettere in scena una dissacrazione adolescenziale o – come si addice al mondo post-E.T. – infantile. L’immagine chiave di Gremlins è quella in cui uno dei suoi mostri ripugnanti si soffia il naso sulle tende del salotto. È in atto qualcosa di primitivo. Già nel primo terzo del film, ancora vistosamente innocente, Dante usa l’esplosione di uno spremiagrumi per inscenare un attacco escrementizio alla cucina immacolata della mamma; in seguito, la stessa mamma (Frances Lee McCain) è costretta a usare vari elettrodomestici come strumenti di (caoticissima) disinfestazione.
Non meno di Alba rossa o di Ghostbusters, Gremlins mette in scena un’invasione nemica da incubo. L’accostamento xenofobo tra bestiole infernali e stranieri è articolato lungo tutto il film (soprattutto da un tizio ossessionato dal declino dell’industria automobilistica americana), ma la gioiosa distruzione dei gremlins resiste a ogni interpretazione e va al di là del bene   e del male. […] Versione condensata di The Movie Orgy, Gremlins mescola Il mago di Oz (1939) e La cosa da un altro mondo (1951), E.T. (1982) e L’invasione degli ultracorpi (1956), La vita è meravigliosa (1946) e Il pianeta proibito (1956), Biancaneve e Non aprite quella porta (1974), Alien (1979) e la sequenza dell’apprendista stregone di Fantasia (1940) – per menzionare solo i film che Dante cita esplicitamente.

J. Hoberman, The Gremlins Franchise: Standing Spielberg on His Head, in Joe Dante, a cura di Nil Baskar e Gabe Klinger, Österreichisches Filmmuseum/Synema, Vienna 2014