LOTTE EISNER – UN LIEU, NULLE PART

Timon Koulmasis

Scen.: Timon Koulmasis. F.: Rüdiger Kortz. M.: Aurique Delannoy. Mus.: Ernst August Klötzke.  Int.: Werner Herzog, Volker Schlöndorff, Wim Wenders, Martje Herzog, Laurent Manonni, Bernard Eisenschitz. Prod.: Ilona Grundmann, Christophe Gougeon per Ilona Grundmann Filmproduktion, Acqua alta, ZDF/Arte, HessenFilm, ORF Weltvertrieb, Ciné +, CNC, Procirep-Angoa, Fondation pour la Mémoire de la Shoah. DCP. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Figeac, inverno 1941. Un villaggio della Francia occupata. Sotto il falso nome di Louise Escoffier, la rifugiata ebrea tedesca Lotte Eisner classifica in un castello abbandonato i tesori della nuova arte cinematografica tedesca, russa e americana che Henri Langlois, fondatore della Cinémathèque française, ha nascosto ai nazisti. Nevica incessantemente.

Partendo da questa prima immagine nel castello isolato seguiamo in una narrazione frammentata e asincrona le diverse tappe della vita di Eisner. L’infanzia nella borghesia ebraica assimilata di Berlino; il lavoro come influente critica cinematografica durante i ruggenti anni Venti; la persecuzione da parte dei nazisti e l’emigrazione in Francia (mentre la parte della sua famiglia che è rimasta viene sterminata a Terezín); l’amicizia con Henri Langlois, insieme al quale costruisce il museo del cinema, collezionando film e oggetti da tutto il mondo. Fino alla morte la Cinémathèque française resterà la sua sola vera patria. Truffaut, Godard… la Nouvelle vague; la scoperta, infine, del Nuovo cinema tedesco, che Eisner sostiene e legittima come unica autorità morale riconosciuta dopo la guerra, divenendone la coscienza e l’ispirazione.

La narrazione rivela, dalla prospettiva della sua cinefilia, le molteplici sfaccettature di una donna coraggiosa, combattuta tra due identità, che ha resistito alla barbarie consacrando la sua vita al cinema e ha scritto ‘per nostalgia’ della sua patria sommersa. Il montaggio poetico e inventivo d’immagini raccolte durante un lungo viaggio nei luoghi decisivi della sua vita, suoi rari filmati d’archivio, numerosi estratti di film espressionisti e, come in uno specchio, scene del Nuovo cinema tedesco – le cui comuni radici Lotte Eisner situava nel Romanticismo tedesco – riflette le intersezioni tra vissuto, rappresentazione, cinema e storia nel corso del secolo scorso.

Timon Koulmasis

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