JOHN FARROW HOLLYWOOD’S MAN IN THE SHADOWS

Claude Gonzalez, Frans Vandenburg

F.: Susan Lumsdon. M.: Antoinette Ford, Walter McIntosh. Mus.: Sam Petty. Prod.: Claude Gonzalez, Frans Vandenburg. DCP. Bn e Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il tempo si è fermato, il film più noto di John Farrow, si avvale di una regia brillante, ma dopo averlo visto lo spettatore può avere l’impressione di non avere una migliore conoscenza del modo in cui Farrow vedeva il mondo in cui viveva e di ciò che pensava del potere, dell’integrità o della volontà di sopravvivenza. Né una migliore conoscenza di questi aspetti potrà necessariamente essere ricavata dagli altri film (tra gli oltre quaranta diretti da Farrow) che godono oggi di una certa reputazione: Five Came Back, La notte ha mille occhi, Alias Nick Beal, Una rosa bianca per Giulia, Il suo tipo di donna, Hondo. Un interessante film dimenticato come I saccheggiatori del sole ci suggerisce che l’opera di Farrow è in grado di ripagare l’attenzione, indipendentemente dal tempo che si impiega a esplorarla. La sua identità artistica rimane comunque sfuggente.

Il gradito documentario di Frans Vandenburg e Claude Gonzalez racconta la carriera di Farrow film per film, offrendo il solido ritratto di un abile artigiano dotato di un talento eccezionale per l’orchestrazione dei piani sequenza. Gli autori sottolineano le origini australiane e la fede cattolica del regista e si soffermano sulla sua famigerata fama di donnaiolo e il suo terribile carattere, pur astenendosi dallo speculare sul genere di eredità psichica che può aver lasciato ai suoi figli. Mia Farrow, la figlia avuta con Maureen O’Sullivan, non è stata intervistata per il film, ma suo fratello, John Charles Farrow, restituisce in maniera straordinaria l’immagine del padre, non solo con i suoi ricordi misurati e ironici ma anche grazie alla somiglianza fisica. L’estratto di un discorso del nipote del regista, Ronan Farrow, ci ricorda le questioni sollevate dal movimento #MeToo e le loro implicazioni per la visione della Hollywood in cui John Farrow prosperò.

Nonostante il suo talento nel maneggiare il mezzo espressivo, in Farrow c’è decisamente qualcosa che non ha a che fare solo con il cinema. John Farrow: Hollywood’s Man in the Shadows è un’opera di riferimento indispensabile per chiunque sia interessato a scoprire cosa fosse quel qualcosa.

Chris Fujiwara

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