DALL’ITALIA ALL’EQUADOR

Massimo Terzano

Prod.: Fert Film – Fiori Enrico Roma Torino. DCP. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il lavoro di ricostruzione e restauro di Dall’Italia all’Equador riporta alla luce un documentario dinamico e coinvolgente di uno dei più grandi direttori della fotografia del cinema italiano, Massimo Terzano. Attivo per tre decenni, dagli anni Venti ai Quaranta, in questo film del 1924 Terzano dimostra già una solida maestria tecnica come regista/operatore.

Il lungo viaggio del titolo comincia a Genova, dove la troupe si imbarca sulla nave per il trasporto passeggeri tra Italia ed Ecuador. A testimonianza della sapiente sensibilità fotografica del suo autore, il documentario è ricco di visioni suggestive, dai paesaggi cittadini d’Europa e Centro America fino agli splendidi panorami montuosi nelle Ande. Una lunga sequenza è infatti dedicata al treno che si arrampica per le vertiginose pareti rocciose andine, lungo la linea ferroviaria Guayaquil-Quito. La tratta era considerata la più difficile al mondo, poiché gli ingegneri americani responsabili della costruzione avevano seguito un percorso quanto mai tortuoso, tale da imporre rilevanti costi di gestione.

Sarebbe però riduttivo definire Dall’Italia all’Equador una semplice carrellata di immagini e vedute, seppur suggestive. Molto affascinante è il modo in cui Terzano riprende le persone, mostrando ad esempio lo spaccato sociale all’interno del transatlantico, con le differenze tra prima e terza classe, e la testimonianza dei diversi usi e costumi delle popolazioni, descritte con interesse etnografico. Nel finale è documentata l’impresa del Maggiore De Giorgis, capo della prima Missione militare italiana in Ecuador, che scalò il vulcano attivo Tungurahua.

Il restauro in 2K è stato effettuato a partire da sei bobine di nitrato negativo camera, suddivise in decine di piccoli rullini, slegati tra loro, con didascalie flash. La ricostruzione del film si è profilata come un vero e proprio puzzle e l’editing finale conta 86 cuts. Il materiale è stato sottoposto alla ricostruzione digitale dei colori, utilizzando come riferimento altri documentari di viaggio della Pittaluga Fert.

Frida Bonatti

Copia proveniente da

Restaurato nel 2020 da Cineteca Italiana presso il laboratorio Miclab, a partire da quaranta rullini di negativo camera su supporto nitrato con didascalie flash.
Musiche composte e registrate da Francesca Badalini, eseguite da Francesca Badalini (pianoforte, chitarre), Annagrazia Anzelmo (flauto traverso, flauto dolce, flauti dal Sud America) e Emanuele Manolo Cedrone (percussioni).