Fran e Baxter: una coppia indimenticabile

L’appartamento non sarebbe quel capolavoro di romanticismo e critica sociale a un tempo senza la coppia di protagonisti interpretati da Jack Lemmon e Shirley MacLaine, i quali torneranno ad essere diretti da Wilder nel 1963 in Irma la dolce.

Lei, allora ventiseienne, veste i panni di Fran, una ragazza moderna, poco incline al conformismo, talvolta impacciata. Ci viene presentata mentre sta svolgendo il suo lavoro di ascensorista. Ha da poco tagliato i capelli, qualcuno la importuna ma lei risponde a tono. 

Più tardi, l’uomo di cui Fran è innamorata, osservandola commenta: “Vedo che hai tagliato i capelli, lo sai che mi piacevano di più lunghi?”; e lei: “Lo so”. Fran è sentimentale ma anche critica nei confronti dei propri cedimenti, è solo in parte vittima di una cultura sessista e superficiale alla quale invece Baxter (Jack Lemmon) cerca ingenuamente di conformarsi. 

Lemmon, l’attore che Billy Wilder apprezzò più di chiunque altro e con il quale lavorò per ben sette film, interpreta l’impiegato scapolo che presta l’appartamento ai propri superiori con la speranza di far carriera all’interno della società di assicurazioni per cui lavora. È lui stesso a presentarsi nell’incipit del film affidato alla sua voce fuori campo: lui è uno degli otto milioni di abitanti di New York, uno dei 31.259 impiegati della compagnia abita in un appartamento confortevole a pochi passi da Central Park anche se, in effetti, non sempre è libero di tornare a casa propria. 

Fin da subito, questo personaggio ci appare solo, una delle tante persone che popolano la città, la cui vita non sembra poi così diversa da quella di migliaia di altri impiegati. Egli porta avanti con diligenza un’attività che poco ha a che fare con le proprie competenze lavorative, tuttavia più che essere realmente complice dei propri superiori lui è un alienato, un uomo buono, un po’ ingenuo, sottomesso a certi meccanismi in nome di effimere ambizioni. Solo alla fine, l’impiegato prenderà coscienza della propria condizione e si ribellerà, divenendo finalmente il Mensch, l’essere umano, di cui il dottor Dreyfus gli aveva parlato. 

Insieme, Shirley (Fran) e Jack (Baxter) formano la coppia più riuscita di Wilder, insuperata, anche a detta del regista stesso. 

Quelli che vediamo giocare a ramino nella bella scena finale sono due disoccupati, che hanno perso le loro illusioni rifiutando ogni compromesso e si ritrovano ai margini della società. Perché chi non accetta di sottostare alla logica del potere perde ogni speranza di ascesa sociale.
(Noël Simsolo, Billy Wilder, Cahiers du cinéma 2011)

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