FELLINI: A DIRECTOR’S NOTEBOOK

Federico Fellini

Scen.: Federico Fellini, Bernardino Zapponi, dialoghi inglesi Eugene Walter. F.: Pasqualino De Santis. M.: Ruggero Mastroianni. Mus.: Nino Rota. Int.: Federico Fellini, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, David Maumsell, Cesarino, Lina Alberti, Caterina Boratto, Marina Boratto, Bernardino Zapponi, Alvaro Vitali. Prod.: Peter Goldfarb per National Broadcasting Company (NBC). DCP. D.: 50’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 1966 accadde a Federico Fellini di vivere nella realtà la stessa angosciante situazione immaginata tre anni prima in : annichilito da una crisi psicologica e creativa, il regista rinunciò a realizzare il suo nuovo film, Il viaggio di G. Mastorna, anche se erano già state allestite le scenografie e firmati i contratti. Due anni più tardi, quando ha già presentato l’episodio Toby Dammit e si sta accingendo all’impresa del Satyricon, riceve l’invito di una Tv statunitense, la NBC, a farsi intervistare per un programma dedicato alla sua opera: da quella proposta nasce invece un nuovo film di Fellini, A Director’s Notebook, il primo dove il Mago mostra, con leggerezza divagatoria, il circo del cinema nel suo farsi, un ‘dietro le quinte’ che in realtà è una messa in scena dove si simula la spontaneità di riprese documentarie. Inizia proprio nel set abbandonato del progetto non realizzato, dove Fellini si aggira fra sagome scenografiche e costumi, rivelando la sua (effimera) simpatia per i giovani hippy e soprattutto girando alcune scene del Mastorna, quasi come un esorcismo liberatorio. Subentrano poi cortocircuiti fra passato e presente in cui vengono rievocate le sale fumose e selvagge degli anni Venti – dove si proietta un bellissimo film muto italiano (dello stesso Fellini) – per poi proseguire con interventi di medium e sedicenti storici, un provino reinventato di Mastroianni per Mastorna, un altro provino (anch’esso meravigliosamente falso) al mattatoio di Roma per il Satyricon, una sfilata di comparse e generici fra i quali il regista cerca le facce più adatte.
Nel film si inserisce a sorpresa anche un brano di una sequenza delle Notti di Cabiria che fu tagliata da De Laurentiis su pressione del Vaticano. Queste annotazioni in forma filmica hanno il fascino di una confessione affabulatoria dove la bugia diviene, come sempre, una chiave essenziale della verità. Unico film felliniano destinato esclusivamente alla televisione, in Italia fu trasmesso dalla Rai soltanto nel 1972 e ingiustificatamente tagliato di un quarto d’ora. Al Cinema Ritrovato viene presentata l’edizione integrale.

Roberto Chiesi

Copia proveniente da

per concessione di Compagnia Leone Cinematografica