THE PIANO
Sog., Scen.: Jane Campion. F.: Stuart Dryburgh. M.: Veronika Jenet. Scgf.: Andrew McAlpine. Mus.: Michael Nyman. Int.: Holly Hunter (Ada McGrath), Harvey Keitel (George Baines), Sam Neill (Alisdair Stewart), Anna Paquin (Flora McGrath), Kerry Walker (zia Morag), Geneviève Lemon (Nessie), Tungia Baker (Hira), Ian Mune (il reverendo). Prod.: Jan Chapman per Jan Chapman Productions, CiBy 2000. DCP. D.: 121’. Col.
Scheda Film
Nell’ormai lontanissimo 1993, il festival di Cannes fu travolto dal grande film di una giovane autrice – per la verità abituata ad essere ben accolta dai festival, da quando nel 1989 aveva presentato sulla Croisette lo sgradevole e disturbante Sweetie. Accoglienza trionfale e Leone d’argento anche nel 1990, per un film nutrito di un diverso stato d’animo e di una diversa cultura, Un angelo alla mia tavola, la biografia della scrittrice Janet Frame.
Questa volta Jane Campion portava al festival una storia tutta sua, da lei inventata, scritta e diretta, che la onorerà con la Palma d’Oro e tre Oscar. Non si trattava solo di una storia, ma di una cosmogonia, dell’invenzione di un mondo sconosciuto – l’Est estremo del pianeta – a fare da pendant all’epopea del West.
The Piano sin dal titolo attirava l’interesse dello spettatore su un importante elemento narrativo e con la sua presenza al centro dello schermo farà emergere fin dalla prima scena del tumultuoso sbarco in Nuova Zelanda alcuni temi fondamentali: lo scontro tra culture, la scoperta dell’altro, l’amore per l’arte, il difficile rapporto tra indigeni e colonizzatori.
È il 1825. Spedita da suo padre, insieme alla figlioletta Flora (Anna Paquin), Ada (Holly Hunter), una giovane vedova che non parla dall’età di sei anni, approda sulle cupe spiagge della Nuova Zelanda dopo aver sposato per procura un solitario e rozzo colono (Sam Neill), che vorrebbe impedirle di usare il suo piano rimasto a disfarsi sotto la pioggia battente. Nel frattempo Ada intreccia una storia segreta di amore e sesso con George, un colono mezzo maori (Harvey Keitel). Ma la gelosia spinge la petulante ragazzina a far sapere a suo marito che cosa succede nel villaggio. Magnificamente interpretato da Holly Hunter, dal suo silenzio eloquente, il piano diventa un simbolo della cultura che riesce a parlare comunque e della capacità della musica di avvicinare gli esseri umani.
Irene Bignardi