Ven

29/06

Cinema Lumière - Sala Scorsese > 14:15

SUZANNE SIMONIN, LA RELIGIEUSE DE DIDEROT

Jacques Rivette

Introducono l’attrice protagonista Anna Karina e Frederic Bonnaud (Cinémathèque française)

Info sulla
Proiezione

Venerdì 29/06/2018
14:15

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SUZANNE SIMONIN, LA RELIGIEUSE DE DIDEROT

Scheda Film

Nel 1965 l’annuncio di un adattamento cinematografico di La religiosa di Denis Diderot turba i settori più conservatori della popolazione. Il romanzo narra la reclusione di una giovane in un convento dove finisce preda delle inclinazioni sadiche e saffiche delle madri superiori. Gli ex studenti degli istituti cattolici avviano una petizione per bloccare il progetto. Il ministro dell’informazione Alain Peyrefitte e Yvonne de Gaulle, moglie del presidente, sono sommersi dalle lettere provenienti da parte delle istituzioni religiose e dall’associazione dei genitori degli allievi delle scuole cattoliche. […]

Completato malgrado le ostilità, […] il film, reintitolato Suzanne Simonin, la religieuse de Diderot per non dare l’impressione di diffamare qualcuno, è oggetto di condanne e di accesi dibattiti all’Assemblea nazionale. Nel marzo del 1966 riceve l’autorizzazione alla distribuzione in sala, con il divieto ai minori di diciotto anni, ma il segretario di stato Yvon Bourges scavalca la commissione di controllo e – adducendo come motivazione il disturbo della quiete pubblica – impedisce l’uscita del film scatenando la virulenta reazione della stampa. […] Jean-Luc Godard si indigna con il ministro della “Kultur” André Malraux […]. Malraux rompe con il governo e permette che il film rappresenti la Francia al Festival di Cannes, dove viene applaudito. Grazie a un nuovo ministro, Georges Gorse, nel 1967 il film esce finalmente nelle sale con il divieto ai minori di diciotto anni: in cinque settimane si precipitano a vederlo 165.000 spettatori, attratti dalla pubblicità suscitata delle polemiche.

Jean-Luc Douin

Non sono poi così sicuro, caro André Malraux, che lei capisca qualcosa di questa lettera. Ma lei è l’unico gollista che conosco e la mia rabbia deve per forza ricadere su di lei.

In fin dei conti è un bene. Essendo io un regista come altri sono ebrei o neri, cominciavo a stufarmi di doverle sempre chiedere di intercedere con i suoi amici Roger Frey e Georges Pompidou per ottenere la grazia per un film condannato a morte dalla censura, la Gestapo della mente. Ma sant’Iddio, non pensavo di doverlo fare per suo fratello Diderot, scrittore e giornalista come lei, e la sua Monaca, mia sorella… […]

Se non fosse prodigiosamente sinistro sarebbe prodigiosamente bello e commovente vedere un ministro dell’UNR del 1966 spaventato da uno spirito enciclopedico del 1789… Non sorprende che lei non riconosca più la mia voce quando parlo del divieto di Suzanne Simonin, la religieuse de Diderot definendolo un assassinio. No. Niente di sorprendente in questa profonda viltà. Con le sue memorie intime lei fa lo struzzo. Come potrebbe dunque lei, André Malraux, ascoltare me che le telefono dall’estero, da un paese lontano, la Francia libera?

Jean-Luc Godard, Lettera aperta ad André Malraux, “Le Nouvel Observateur”, 6 maggio 1966

Cast and Credits

Sog.: dal romanzo La religiosa di Denis Diderot. Scen.: Jacques Rivette, Jean Gruault. F.: Alain Levent. M.: Denise de Casabianca. Mus.: Jean-Claude Eloy. Int.: Anna Karina (Suzanne Simonin), Liselotte Pulver (madre de Chelles), Micheline Presle (madre de Moni), Francine Bergé (suor Sainte Christine), Christiane Lénier (signora Simonin), Francisco Rabal (don Morel), Wolfgang Reichmann (padre Lemoine), Catherine Diamant (suor Sainte Cécile), Yori Bertin (suor Sainte Thérèse), Jean Martin (signor Hébert). Prod.: Rome-Paris Films, SNC – Société Nouvelle de Cinématographie, Reggane Films, Les Productions Georges de Beauregard. DCP. D.: 135’. Col.

CINÉTRACT 31

Anno: 1968
Paese: Francia
Durata: 2'
Versione del film

Versione italiana

Audio
Sonoro
Edizione
2018