C’ERA UNA VOLTA IL WEST

Sergio Leone

Sog.: Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Sergio Leone. Scen.: Sergio Donati, Sergio Leone. F.: Tonino Delli Colli. M.: Nino Baragli. Scgf.: Carlo Simi. Mus.: Ennio Morricone. Int.: Claudia Cardinale (Jill McBain), Henry Fonda (Frank), Jason Robards (Manuel ‘Cheyenne’ Gutierrez), Charles Bronson (‘Armonica’), Gabriele Ferzetti (Morton), Paolo Stoppa (Sam), Woody Strode (Stony), Jack Elam (Snaky), Keenan Wynn (sceriffo di Flagstone). Prod.: Bino Cicogna per Rafran, San Marco, Paramount. DCP. D.: 164’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Mentre prepara C’era una volta il West, Leone si separa dagli sceneggiatori abituali e passa il tempo a guardare classici western di Hollywood insieme ai giovani Bernardo Bertolucci e Dario Argento. Chiede in seguito a Sergio Donati (che aveva contribuito non accreditato agli script dei suoi due precedenti western) di contribuire a trasformare il loro trattamento – un mosaico di momenti cinematografici celebri tenuti assieme da una storia semplice sul diritto all’acqua nel deserto – in un’elegia brillantemente concepita sui miti americani (“C’era una volta”) e la realtà storica dell’età adulta (“Nel West”). Fin dalle sequenze iniziali, con il loro coreografico remix da Mezzogiorno di fuoco, Johnny Guitar (in particolare), Il cavaliere della valle solitaria e Sentieri selvaggi, fino all’apice della vicenda che s’ispira a II cavallo d’acciaio di John Ford, questa danza di morte – secondo la definizione di Leone – fa scontrare i logori stereotipi del western con “la nuova era spietata che avanza”, l’era dei baroni rapinatori. Si tratta di un’antologia di grandi sequenze del western hollywoodiano, amorevolmente ricreate prima di essere ribaltate. Gli stereotipi sono Henry Fonda, nel ruolo radicalmente anomalo di un sadico assassino dagli occhi azzurri, Charles Bronson nel ruolo del vendicatore senza nome che porta uno strumento musicale attorno al collo, Jason Robards in quello del bandito romantico, e Claudia Cardinale in quello della prostituta o, secondo il gergo della Hollywood contemporanea, di una dance-hall girl.
C’era una volta il West viene prodotto dalla Paramount e girato tra aprile e luglio 1968 con un budget di tre milioni di dollari. La sequenza d’apertura viene girata a La Calahorra, vicino a Cadice. Disegnata da Carlo Simi, la città di Flagstone viene costruita non distante. Sweetwater invece viene edificata sul set di El Paso già utilizzato in Per qualche dollaro in più, vicino a Tabernas, in Almeria, usando anche dei tronchi di legno lasciati da Orson Welles per il suo Falstaff. Per la prima volta Leone gira in America, nella famosa Monument Valley tanto cara a John Ford.
Tutti i principali temi musicali di Ennio Morricone vengono scritti prima delle riprese e fatti ascoltare sul set “per creare ritmo”. Ogni personaggio principale ha un proprio tema conduttore. C’era una volta il West non ha lo stesso successo al box-office della Trilogia del dollaro. In America, in seguito a tiepide anteprime, viene accorciato d’una ventina di minuti. Da allora in poi il film è stato rivalutato fino al punto che i critici attualmente lo ritengono il miglior film di Leone. Inoltre, ha avuto un grosso impatto sulle successive generazioni di cineasti di Hollywood.

Christopher Frayling, C’era una volta in Italia. Il cinema di Sergio Leone, Edizioni Cineteca di Bologna, Bologna 2014

 

Intervista a Christopher Frayling su Cinefilia Ritrovata

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