DRUMS ALONG THE MOHAWK

John Ford

Sog.: dal romanzo omonimo di Walter D. Edmonds. Scen.: Lamar Trotti, Sonya Levien. F.: Bert Glennon, Ray Rennahan. M.: Robert Simpson. Scgf.: Richard Day, Mark-Lee Kirk. Mus.: Alfred Newman. Int.: Claudette Colbert (Magdelana ‘Lana’ Martin), Henry Fonda (Gilbert Martin), Edna May Oliver (Mrs. McKlennar), Eddie Collins (Christian Reall), John Carradine (Caldwell), Dorris Bowdon (Mary Reall), Jessie Ralph (Mrs. Weaver). Prod.: Darryl F. Zanuck per 20th Century-Fox Film Corp. 35mm. D.: 104’. Technicolor.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il meno noto e meno apprezzato dei tre straordinari film girati da Ford nel 1939 (gli altri due erano Ombre rosse e Alba di gloria) nonché suo primo film a colori, Drums along the Mohawk è un film molto sottovalutato probabilmente a causa di una serie di preconcetti e di aspettative deluse. In primo luogo (come molti altri film di Ford) non è un western ma geograficamente un eastern. Gli indiani e i pionieri ci sono, e perfino una guerra, anche se non si tratta della Guerra civile ma della Guerra d’indipendenza, e non si svolge nell’Ottocento ma nel Settecento. E pur essendo interpretato dal già ‘fordiano’ Henry Fonda, la coprotagonista è la non molto fordiana (benché qui ottima) Claudette Colbert.
Viene da chiedersi se fosse questo il film cui si riferisce l’aneddoto più o meno leggendario (ma molto verosimile e in linea con il personaggio) che vide un qualche assistente alla produzione lamentarsi che le riprese fossero molto in ritardo sulla tabella di marcia, al che Ford replicò strappando diverse pagine della sceneggiatura e dicendo “Adesso siamo puntuali”. Fatto sta che in Drums along the Mohawk c’è una scena magnifica nella quale invece di una battaglia abbiamo il racconto che di essa fa alla moglie il ferito ed esausto Fonda, e che risulta molto più efficace e toccante di quanto avrebbero potuto essere le immagini della battaglia stessa: scena indubbiamente più breve e facile da girare, e molto meno costosa. Pare che sia stato il direttore della fotografia Joseph LaShelle a raccontare l’aneddoto a Peter Bogdanovich, e LaShelle aveva lavorato a un solo film di Ford, molti anni dopo, 7 Women (Missione in Manciuria, 1966). Comunque, dato che Drums along the Mohawk era una produzione Fox e gran parte della carriera di LaShelle si era svolta in quella compagnia di produzione, forse era stato uno dei due operatori di questo primo film a colori di Ford, Bert Glennon e Ray Rennahan, a raccontare l’episodio. Certo è che Ford nei suoi film tendeva ad abbinare digressioni ed ellissi, probabilmente perché amava raccontare le cose girandoci un po’ attorno, ed era solito alternare l’aggiunta di alcune scene all’elisione di altre.

Miguel Marías

Copia proveniente da

Per concessione di 20th Century Fox e Park Circus. Copia Technicolor di una riedizione senza imbibizione originale su pellicola safety