BRONENOSEC POTËMKIN
Scen.: Nina Agadžanova-Šutko, Sergej Ejzenštejn. F.: Eduard Tissė. Scgf.: Vasilij Rachal’s. Mus.: Edmund Meisel. Int.: Aleksandr Antonov (marinaio Vakulinčuk), Vladimir Barskij (comandante Golikov), Grigorij Aleksandrov (ufficiale Giljarovskij), Aleksandr Levšin, Andrej Fajt, Marusov (ufficiali), Zavitok (medico di bordo Smirnov), Michail Gomorov (marinaio nel comizio), Ivan Bobrov (marinaio recluta). Prod.: Goskino. 35mm. L.: 1401 m. D.: 68’ a 18 f/s. Bn.
Scheda Film
Nella primavera del 1925 il giovane Sergej Ejzenštejn, che aveva appena esordito alla regia con Sciopero!, si vide affidare la direzione di un film che doveva celebrare il ventesimo anniversario della Rivoluzione russa del 1905. Il film, intitolato Bronenosec Potëmkin, fu girato e montato in quattro mesi. Pur limitandosi formalmente all’episodio del 1905 – la rivolta dei marinai di una nave militare alla fonda nel Mar Nero – il film rifletteva i temi fondamentali della Rivoluzione: la crudeltà del regime autocratico e la tensione sociale verso la libertà.
La prima si tenne il 21 dicembre al teatro Bol’šoj, in occasione delle celebrazioni per il giubileo. Nonostante l’accoglienza trionfale, la commissione per la cinematografia decise inizialmente di proiettare il Potëmkin solo nei circoli dei lavoratori, a conclusione di conferenze e riunioni: non si pensava infatti che il pubblico cinematografico sarebbe stato attratto da un film senza star e privo del consueto intreccio amoroso o avventuroso. La leggenda narra che il poeta futurista Vladimir Majakovskij minacciò di picchiare i responsabili con il suo pesante bastone se il film non avesse avuto una distribuzione di massa. I primi giorni di proiezione nelle sale dimostrarono che ‘senza eroi individuali’ e ‘senza una storia di intrighi’ il film sapeva competere efficacemente con il maggiore successo commerciale di Hollywood di quell’anno, Robin Hood con Douglas Fairbanks.
Nella primavera del 1925 la censura tedesca tentò di impedire l’uscita in sala del Potëmkin temendo che un film sulla Rivoluzione del 1905 in Russia potesse suscitare sentimenti rivoluzionari in Germania con la sua forza emotiva. I deputati socialdemocratici del Reichstag vinsero la causa contro la censura dimostrando che il film non risultava in alcun modo ‘sovversivo’. Anzi, esso si fondava non solo sullo slogan democratico “lotta al dispotismo e all’ineguaglianza sociale”, ma anche sull’appello umanistico a “cessare la violenza reciproca”. Ciò nonostante il film dovette subire i tagli della censura, e in alcune zone della Germania fu proibita la magnifica colonna sonora appositamente composta da Edmund Meisel.
In gran parte dell’Europa, dell’Asia e dell’America meridionale i censori non si mostrarono meno miopi e timorosi dei colleghi tedeschi, tanto che Bronenosec Potëmkin fu a lungo interdetto. Solo dopo la Seconda guerra mondiale tornò a circolare: con colonna sonora nei cinema, muto nelle cineteche e ai festival. All’esposizione di Bruxelles del 1958 figurava in testa alla classifica dei dodici migliori film di tutti i tempi, e da allora è considerato un capolavoro indiscusso d’importanza mondiale.
Negli ultimi anni, grazie all’impegno profuso dagli archivi di Russia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti e al lavoro di storici del cinema, compositori e registi è stato possibile ripristinare le versioni originali del film di Ejzenštejn e della colonna sonora di Meisel. Oggi Bronenosec Potëmkin ci appare non meno vivo e coinvolgente di novant’anni fa. E la tematica principale del film conserva tutta la sua attualità: accanto alla Libertà e all’Uguaglianza dell’umanità è necessaria la Fratellanza, la rinuncia alla violenza, il riconoscimento del legame che lega tutti noi sulla Terra.
Naum Klejman
La recensione su Cinefilia Ritrovata
Restaurato in 35mm nel 2005 da Deutsche Kinemathek con il sostegno di Bundesarchiv-Filmarchiv, BFI – National Archive e Russian State Archive of Literature and Arts (RGALI). Per la versione restaurata la musica originale composta da Edmund Meisel per la prima tedesca del 1926 è stata restaurata da Helmut Imig con l’aiuto di Lothar Prox. Musiche originali di Edmund Meisel eseguite dalla Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna diretta da Helmut Imig