RIPRESE IN EGITTO

35mm. L.: 268 m. D.: 14’ a 18 f/s. Bn.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Anche nei primi anni del Novecento l’Egitto esercitava un fascino speciale agli occhi degli europei. Questa breve antologia affronta però il paese da un punto di vista particolare: la celebrazione della presenza italiana, in particolare missionaria, e la sua supposta funzione civilizzatrice. La prima, lunga panoramica ci mostra l’accampamento archeologico italiano di Gebelein. Nelle riprese successive: un gruppo di allievi delle scuole francescane italiane sfila tra le rovine di Karnak e di Luxor; bambine e ragazze nel cortile e nel giardino di un collegio femminile; un gruppo di cammelli attraversa a nuoto un fiume, una rocca sul mare, campi coltivati attraversati da una strada sabbiosa (immagini ancora in attesa di identificazione).

Una lettera datata 1911 e rinvenuta nella corrispondenza dell’egittologo Ernesto Schiapparelli cita come la ripresa del campo archeologico sia stata effettuata da un religioso, padre Marzano. Lo stesso Schiapparelli, per anni direttore del Museo Egizio di Torino, fu anche promotore della società ASMI (Associazione Nazionale per il Soccorso dei Missionari Italiani). Il legame tra egittologi e missionari italiani, d’altronde, era stretto: le missioni archeologiche erano solite appoggiarsi dal punto di vista logistico ai collegi gestiti in zona da missionari compatrioti. Un’ipotesi è che queste rare immagini siano quel che rimane delle riprese realizzate per far conoscere e pubblicizzare le attività missionarie italiane all’estero in occasione dell’Esposizione di Torino del 1911.

La ricostruzione è stata realizzata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino in collaborazione con il Museo Egizio di Torino a partire da frammenti non montati di pellicola nitrato negativa e positiva appartenenti al ‘Fondo Missioni’ conservato dal Museo del Cinema.

Stella Dagna

Copia proveniente da

Restaurato da Museo Nazionale del Cinema, Torino presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. L’ordine di montaggio e il testo delle didascalie sono stati stabiliti grazie alla consulenza del Museo Egizio di Torino.