LES DIMANCHES DE VILLE D’AVRAY

Serge Bourguignon

Sog.: dal romanzo omonimo di Bernard Eschasseriaux. Scen.: Serge Bourguignon, Antoine Tudal. F.: Henri Decaë. M.: Léonide Azar. Scgf.: Bernard Evein. Mus.: Maurice Jarre. Int.: Hardy Krüger (Pierre), Nicole Courcel (Madeleine), Patricia Gozzi (Cybèle/Françoise), Daniel Ivernel (Carlos), André Oumansky (Bernard), Michel de Ré (Fiacre), Gilbert Edard (il padre di Cybèle), Malka Ribowska (Madame Athéna). Prod.: Romain Pinès per Terra Film, Fides – Fiduciaire d’Éditions de Films, Orsay Films, Les Films Trocadero 35mm. D.: 110’. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dopo aver studiato cinema all’IDHEC, Serge Bourguignon divenne aiuto regista e realizzò cortometraggi documentari. Dopo che il corto Le Sourire vinse un premio al Festival di Cannes nel 1960, gli fu offerta la possibilità di girare film di finzione.
Dopo il rifiuto di Henri-Georges Clouzot, il produttore franco-russo Romain Pinès propose il romanzo di Bernard Eschasseriaux Les Dimanches de Ville d’Avray a Bourguignon. Il regista rielaborò la trama eliminando gangster e prostitute, ma conservando la storia del pilota colpito da amnesia che stringe un’amicizia innocente con un’orfana undicenne cui fa regolarmente visita ogni domenica.
Per il ruolo del protagonista Bourguignon avrebbe voluto Steve McQueen, ma il divo americano non era disponibile e probabilmente avrebbe fatto sforare il budget. Colpito da una fotografia di Hardy Krüger su “Sight & Sound”, Bourguignon capì immediatamente di aver trovato il suo protagonista. La parte della ragazzina fu assegnata quando il regista vide Patricia Gozzi in Léon Morin, prete (1961) di Melville.
La straordinaria, sensibile fotografia di Henri Decaë instilla poesia in quasi tutte le inquadrature. Molte immagini vengono fotografate attraverso vetri o riflessi sull’acqua, a frammentare la realtà della narrazione. Quando conobbe il compositore della colonna sonora Maurice Jarre, Bourguignon gli diede istruzioni semplicissime: “immaginare il film come se fosse un muto” e fare della musica “un’espressione per sottolineare i momenti psicologici”.
Snobbato dai critici dei “Cahiers du cinéma”, indubbiamente contrariati dall’esclusione di Jules e Jim e Questa è la mia vita dalla selezione francese per gli Academy Awards, Les Dimanches de Ville d’Avray vinse l’Oscar per il miglior film straniero nel 1963.

Neil McGlone

Copia proveniente da

per concessione di Park Circus

Restaurato nel 2009 da Sony Columbia a partire dal negativo camera originale