NICE GIRLS DON’T STAY FOR BREAKFAST

Bruce Weber

Int.: Robert Mitchum, Johnny Depp, Benicio del Toro, Polly Bergen, Brenda Vaccaro, Marianne Faithfull, Rickie Lee Jones, Doctor John, Carrie Mitchum, Cindy Azbill, Jack O’Halloran. DCP. D.: 68’. Bn e Col.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Ne1 1991 l’iconico fotografo e regista Bruce Weber decise di realizzare un ritratto del leggendario attore e ‘ragazzaccio’ di Hollywood Robert Mitchum. Ventisei anni dopo il regista Bruce Weber aveva creato un musical con Robert Mitchum che cantava standard jazz insieme a Rickie Lee Jones, Marianne Faithfull e Doctor John, oltre al contributo di un grande cast di ammiratori come Polly Bergen e Johnny Depp. Il film offre uno scorcio intimo e raro del mondo di uno dei più grandi attori di Hollywood. Ricco di storie di un’altra epoca, di duetti, di risate – e qualche lacrima – è un folle e amorevole omaggio all’attore.

Un attore famoso una volta mi ha detto che una delle migliori performance cui avesse mai assistito era quella di Bob Mitchum durante una festa. Nel realizzare un ritratto di Bob ho cercato di mostrare l’uomo che aveva girato più di 130 film e voleva ancora farci credere che non gli importasse. Bob era molto colto e scriveva poesie; la cosa sorprende chi lo vede semplicemente come il protagonista tutto d’un pezzo di film di guerra e western.

Ed così che il progetto è partito: il nostro film si è ispirato inizialmente a un libro scritto da Bob con suo fratello John e intitolato Them Ornery Mitchum Boys. Poi, con l’aiuto di Dr. John, Marianne Faithfull e Rickie Lee Jones, è diventato un musical. Ma mentre continuavamo a girare mi sono reso conto che stavo facendo un film su un sex symbol che stava invecchiando ma era anche un uomo (diversamente dai divi alla Marilyn Monroe così come ci vengono raccontati da libri e riviste).

Bob non amava parlare della sua giovinezza perché era scappato di casa dieci volte prima dei quindici anni, era stato in prigione, era finito ai lavori forzati in Georgia. Come tanti attori di allora, fuori del guardaroba o della sala trucco aveva qualche problema di comunicazione. Penso che il mio film cerchi di mostrare – attraverso le interviste, la musica e gli spezzoni d’archivio dei vecchi film di Bob – la fatica di una vita passata a cercare di scappare di casa.

Bruce Weber

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

Copia proveniente da