YEK ATASH

Ebrahim Golestan

Scen.: Ebrahim Golestan. F.: Shahrokh Golestan. M.: Forough Farrokhzad. Int.: John Sherman (voce narrante). Prod.: Golestan Film Studio. 35mm

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nella primavera del 1958, quando bruciò un pozzo petrolifero nel Sud-Ovest dell’Iran, Golestan andò a filmare lo spegnimento dell’incendio con la sua piccola troupe. Forough Farrokhzad – che in Gran Bretagna aveva da poco seguito un corso sull’uso dei filmati d’archivio – si occupò del montaggio, incrociando la propria sensibilità poetica con l’approccio più simbolico di Golestan. L’esito appare in netto contrasto con il trattamento cui Werner Herzog sottopone un soggetto simile in Lektionen in Finsternis (Apocalisse nel deserto). Golestan elabora una narrazione popolare, una celebrazione del lavoro collettivo compiuto da gente normale, mentre Herzog racconta con toni vibranti una storia di individualismo. Se Golestan guarda alla situazione dall’interno, per Herzog filmare diventa un’ulteriore memorabile avventura in un luogo esotico che sta al di là del linguaggio. A Golestan non interessa la volontà d’acciaio degli uomini, vuole offrire una descrizione aneddotica, poetica delle vite che si intrecciano al disastro. In fin dei conti, nell’antico Iran il fuoco era sacro. Ed era anche la forma in cui Dio era apparso ad Abramo (Ebrahim).

Da: University of Chicago Film Studies Center