KIIROI KARASU
Scen.: Kennosuke Tateoka, Keiji Hasebe. F.: Yoshio Miyajima. M.: Nobu Osada. Scgf.: Kazuo Kubo. Mus.: Yasushi Akutagawa. Sound: Michio Okazaki. Int.: Chikage Awashima (Machiko Yoshida), Yunosuke Ito (Ichiro, il marito), Koji Shitara (Kiyoshi, il figlio), Kinuyo Tanaka (Yukiko Matsumoto), Yoshiko Kuga (Yasuko Ashihara), Jun Tatara (Akizuki), Toshio Takahara (Suzuki), Choko Iida (la nonna di Toroku), Zeko Nakamura (Okamoto), Yoichi Numata (Murakami). Prod.: Shochiku. 35mm. Col
Scheda Film
Il primo film a colori di Gosho, uno dei più intelligenti autori drammatici del cinema giapponese, narra in maniera toccante le problematiche del dopoguerra. Dopo dieci anni trascorsi in un campo di prigionia sovietico, Ichiro fa ritorno in un Giappone trasformato dove riprende con difficoltà la propria vita professionale e famigliare. Il film mette a fuoco il rapporto conflittuale tra Ichiro e il figlio Kiyoshi. Com’è tipico di Gosho, la recitazione è straordinaria: con la sua espressione da cane bastonato, Yunosuke Ito incarna efficacemente il padre tormentato, e anche il terzetto di attrici composto da Kinuyo Tanaka, Yoshiko Kuga e Chikage Awashima dona interpretazioni eccellenti.
Il recensore di “Kinema Junpo” lamentò la scarsa finezza della sceneggiatura ma lodò Gosho per la sensibilità con cui aveva trattato la difficile problematica del film, e osservò come la precisione della regia conferisse intensità alla seconda metà della pellicola. Arthur Nolletti Jr. rende omaggio all’“onesta e toccante esplorazione di un turbolento rapporto padre-figlio” ma sostiene che l’importanza del film sta nell’“uso sperimentale del colore” impiegato “per rappresentare stati d’animo in termini puramente visivi”, e ricorda che “per i rapporti tra colore e psicologia infantile Gosho consultò perfino degli esperti, e incorporò nel film quanto aveva appreso”. Gosho diceva che il giallo era il suo colore preferito, ma a quanto pare lo schema cromatico giallo e nero del film deriva dagli studi sui colori preferiti dai bambini il cui padre è morto o assente. Il film offre anche una pittoresca documentazione visiva degli scorci cittadini di Kamakura, l’antica capitale situata a sud di Tokyo, all’epoca ancora relativamente risparmiata dalla modernizzazione.