Vortici nelle iridi: i titoli di testa di Saul Bass
Un piccolo film nel film: così si può definire la sequenza che racchiude i titoli di testa di Vertigo.
Ad idearla fu Saul Bass, designer ed illustratore statunitense, vero e proprio iniziatore dell’arte dei titoli di testa, anche famoso per aver disegnato lo storyboard della celebre sequenza della doccia in Psycho (1960).
Prima della collaborazione con Hitchcock, Bass aveva già lavorato agli opening titles di Quando la moglie è in vacanza di Billie Wilder e L’uomo dal braccio d’oro di Otto Preminger, mettendo a frutto alcune intuizioni grafiche riscontrabili poi in Vertigo e in Intrigo internazionale: il ricorso a forme geometriche stilizzate e fortemente simboliche, la commistione tra animazione ed effetti fotografici, l’idea di racchiudere in poche immagini significative le tematiche e i nodi narrativi dell’intero film.
I titoli di testa di La donna che visse due volte introducono in effetti lo spettatore nel clima d’inquietudine ed angoscia che caratterizzerà il film.
Dalla scomposizione in dettagli del volto di una donna prendono forma spirali multicolore che progressivamente invadono lo schermo vorticando ininterrottamente a ritmo con l’ossessivo ripetersi dello stesso motivo musicale. Infine la spirale grafica si ritira nuovamente all’interno dell’occhio della donna e il film ha inizio.
Naturalmente l’identità della donna in quel momento è ancora ignota, ma i suoi occhi sbarrati, il suo sguardo chiuso in una stretta inquadratura la dicono lunga sul suo stato d’animo mentre i titoli scorrono e i nomi degli attori e del regista vanno man mano posizionando sulle differenti parti del volto.
La travolgente spirale grafica mutaforme, che richiama certo cinema astratto sperimentato dalle avanguardie artistiche (dadaisti e surrealisti in primis) rimanda poi direttamente a quello che sarà il filo conduttore del film, la vertigine e l’ossessione di Scottie in particolare.
Per realizzare effetti grafici così innovativi, Bass chiese aiuto a John Whitney, uno dei pionieri della computer grafica, autore anch’egli di alcuni cortometraggi dal linguaggio sperimentale.
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