Gio
26/06
Cinema Jolly > 14:00
O REGRESO DE AMÍLCAR CABRAL / MORTU NEGA
Sana Na N’Hada
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Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
O REGRESO DE AMÍLCAR CABRAL
Scheda Film
Questo restauro fa parte dell’African Film Heritage Project, creato da The Film Foundation’s World Cinema Project, FEPACI e UNESCO – in collaborazione con Cineteca di Bologna – a sostegno del restauro e della diffusione del cinema africano. La realtà della morte di Amílcar Cabral cominciò a insinuarsi nella mia coscienza in modo subdolo e insidioso. L’idea dell’uccisione del compagno Cabral mi sembrava surreale. Mi rifiutavo assurdamente di crederci, ma i continui combattimenti ovunque mi riportavano alla realtà: l’ira dei militanti per la morte del loro capo si esprimeva apertamente. Appena giunto a Conakry, presso il Segretariato Generale del PAIGC [Partito Africano per l’Indipendenza della Guinea e di Capo Verde], il nostro gruppo di quattro cineasti ebbe un incontro con la vedova di Amílcar Cabral, la compagna Ana Maria. Ci raccontò dell’ultimo viaggio fatto con suo marito prima di rientrare a casa quella notte. L’auto in cui viaggiavano era ancora sul luogo della tragedia, con un foro di proiettile in una delle portiere. La macchia brunastra del sangue di Cabral imbrattava il suolo. Ana Maria ci disse che Amílcar Cabral si era rifiutato categoricamente di lasciarsi legare, con le mani dietro la schiena, e ancor più di essere portato a Bissau come volevano i suoi assassini. Al contrario, Amílcar Cabral aveva insistito con forza perché lo seguissero nel suo ufficio per un serio confronto. Anche dopo essere stato colpito per la prima volta voleva ancora sapere cosa stesse succedendo e perché. Non ricordo più cosa mi accadde quel giorno, né come arrivai a Dakar. So solo che, mentre ero ancora a Conakry, rifiutai l’invito ad assistere al processo contro gli assassini di Cabral.
Sana Na N’Hada intervistato da Marta Lança, “Buala”, 17 marzo 2025
Cast and Credits
T. int.: The Return of Amílcar Cabral. Scen., M.: Djalma Fettermann, Flora Gomes, José Bolama, Josefina Crato, Sana na N’Hada. Prod.: Cooperativa de Produção Cinematográfica e Audiovisual-Geba Filmes. DCP. D.: 32’. Col.
MORTU NEGA
Scheda Film
Questo restauro fa parte dell’African Film Heritage Project, creato da The Film Foundation’s World Cinema Project, FEPACI e UNESCO – in collaborazione con Cineteca di Bologna – a sostegno del restauro e della diffusione del cinema africano. La guerra iniziò quando ero adolescente. La mia famiglia si trasferì da Cadique a un’altra regione, e fu là che incontrai Amílcar Cabral. Mi aspettavo un uomo alto, ma vidi un gigante! Cabral voleva documentare la nascita del nostro paese, e a tal fine mandò un gruppo di noi a Cuba, a studiare all’Istituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos (ICAIC). Al nostro ritorno ci chiese di documentare la vita nelle regioni liberate – la guerra, ma anche la quotidianità della gente nelle campagne, e com’era la vita sotto il dominio portoghese. Aveva una visione chiara di ciò che il cinema poteva fare. Avevamo ereditato un paese con un altissimo tasso di analfabetismo, ed è per questo che Cabral voleva che rappresentassimo la vita attraverso le immagini, non le parole. Il suo obiettivo non era semplicemente liberare Capo Verde o la Guinea-Bissau, ma liberarci dalla paura e dall’ignoranza: avrebbe potuto investire in armi, e invece ci diede delle macchine da presa. In un certo senso, lo considero il nostro primo regista. […] Quando il film fu pronto lo mostrammo a Chris Marker, che non era solo un uomo di enorme intelligenza ma anche uno dei nostri maestri. […] Ho cercato di raccontare così tante storie con questo film! È come condensare un discorso di centinaia di pagine in pochi secondi. Mortu Nega è la storia di una donna che decide di unirsi alla lotta, perché vuole essere libera e non c’è niente al mondo come il desiderio di libertà. Ma nello stesso tempo ha nostalgia di suo marito. Lo cerca per mesi, anni. La storia è intima come l’odore del tabacco. Nel film, Diminga porta con sé tabacco invece che cibo, perché ci sono così tante persone che non potrebbe mai sfamarle tutte. Ma può portare e condividere il tabacco. Era importante che il film parlasse di questi piccoli dettagli. La storia finisce quando diventa chiaroche Cabral è morto; tutto ciò che ha costruito è stato smantellato. Diminga, che ha perso tutto, torna al suo villaggio decisa a coltivare la terra. Può sembrare che la lotta sia finita, ma non è così.
Gli avvoltoi sono ovunque. Flora Gomes, estratto da un’intervista di Ela Bittencourt,
“Metrograph”, giugno 2022
Cast and Credits
T. int.: Those Whom Death Refused. Scen.: Manuel Rambout Barcelos, Flora Gomes, David Lang. F.: Dominique Gentil. M.: Christiane Lack. Mus.: Djanun Dabo Sidonio, Pais Cuaresma. Int.: Bia Gomes (Diminga), Mamadu Uri Balde (Sanabaio), Tunu Eugenio Almada (Sako), Pedro da Silva (Estin), Homna Nalete (Mandembo), M’Male Nhasse (Labeth). Prod.: Instituto Nacional de Cinema da Guiné-Bissau. DCP.: 96’. Col.
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