Sab
23/06
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 21:30
LA MOGLIE DI CLAUDIO
Antonio Coppola
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
[DAS UNBEZWINGLICHE]
Scheda Film
Lei finirà anche sola al mondo, ma a testa alta e passo sicuro. Perché in fin dei conti non c’è solitudine, se il proprio posto è ovunque si possa calpestare la terra a piedi nudi, ovunque si possa godere di una pioggia di foglie di fico che ti cadono in testa. “Questo è il mio posto”, la minaccia una donnaccia. Vana pretesa: non esiste un posto che si possa dire solo “mio”. Di conseguenza, lei non può essere di nessuno, se non del mondo. I melodrammi con le dive, sempre attratti dal gorgo fascinatore che ti inghiotte. Lei qui si fa inghiottire da un cumulo di fieno. Inghiotte i fiori perché è il modo più naturale per onorarli. Per mangiare una mela, se la strofina sulle guance, come la carezza di un amante rispettato. A voi, meschini, la favoletta del peccato originale e i padri della psicoanalisi. Per inciso, uno dei rari film italiani dove si vede lavorare la campagna. La Menichelli nel 1915 gira con Arturo Poggioli e Ruggero Barni un altro paio di film Cines. Siamo da quelle parti lì. Il film non c’è nella filmografia del muto italiano di Bernardini-Martinelli.
Andrea Meneghelli
Cast and Credits
Int.: Pina Menichelli (Pina), Augusto Poggioli (Mirko), Ruggero Barni (Vilna). DCP. D.: 11’ (incompleto).
LA MOGLIE DI CLAUDIO
Scheda Film
All’incontro tra Giovanni Pastrone e Pina Menichelli si devono alcuni dei titoli più significativi nel genere diva film degli anni Dieci. Raggiunto il successo, l’attrice cerca di prendere le distanze dal ruolo di femme fatale, ma vi ritorna in La moglie di Claudio, sua ultima collaborazione con Pastrone.
Sul finire del primo conflitto mondiale, l’Itala realizza l’adattamento da Dumas, tenendo sullo sfondo il tema del patriottismo, per costruire un palcoscenico su cui l’attrice possa esibirsi in un menichellismo sfrenato ed estremo.
Nella prima sequenza la Menichelli, splendidamente abbigliata, provoca i corteggiatori mordendo voluttuosamente una rosa al centro di un salone, gesto che la contessa Natka di Tigre reale (1916) aveva già osato ma nel chiuso di una carrozza, flirtando unicamente con lo spettatore. Fallita la fuga con Moncabré e dopo l’oscuro episodio della sua convalescenza (eufemismo che allude a una gravidanza o a un aborto), la moglie di Claudio fa ritorno a casa. Inattesa, appare attraverso un vetro e in questa immagine di Cesarina, pronta a ghermire altre vittime, riecheggia quella della donna-gufo di Il fuoco (1915).
Attorno alla protagonista – donna priva di qualsiasi valore morale e sentimento, moglie spudoratamente infedele – ruotano intrighi, spionaggio, passione, disonore, violenza e soprattutto morte. Vi sono passaggi narrativi non facili da cogliere per le lacune della copia, come l’improvvisa apparizione della società segreta, altri invece velati da prudente riserbo delle didascalie, che accennano alle ‘conseguenze’ di un’ennesima relazione che portano Cesarina quasi in fin di vita.
Dopo aver tentato di riconquistare il marito, sedotto il suo allievo prediletto e aver sottratto i documenti segreti, Cesarina, tradita dalla luce di una ‘maledetta luna’, viene smascherata; Claudio la ferma sparandole un colpo di fucile. La Menichelli regala qui un epilogo da manuale: colpita a morte, si aggrappa alle tende con voluttà e cadendo a terra vi resta avvolta come in un manto funebre.
Claudia Gianetto
Cast and Credits
Supervisore alla regia: Piero Fosco [Giovanni Pastrone]. Sog.: dal dramma La Femme de Claude di Alexandre Dumas figlio. Scen.: Dante Signorini. F.: Antonio Cufaro [Segundo de Chomón]. Int.: Pina Menichelli (Cesarina Ruper), Vittorio Rossi-Pianelli (Claudio Ruper), Alberto Nepoti (Antonino), Arnaldo Arnaldi (Moncabré), Gabriel Moreau (Enea Cantagnac), Antonio Monti (Daniele), Gina Marangoni (Edmea). Prod.: Itala Film 35mm. L.: 1403 m (incompleto, l. orig.: 1798 m) D.: 68′ a 18 f/s. Desmetcolor
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