È forse il primissimo mito inventato dal cinema. Mentre quest’arte, con l’avvento del sonoro, entra nella sua adolescenza, King Kong, uscito nel 1933 nell’America della Grande depressione, si impone subito come un monumento senza precedenti. Artefici di questa storia dal successo trionfale, tanto smisurato quanto l’opera stessa, due registi-esploratori: Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack. Cresciuti con i romanzi d’avventura e le storie di Joseph Conrad, i due ex combattenti segnati dalla Grande guerra uniscono i loro talenti, già a partire dagli anni Venti, in rocambolesche riprese in mezzo alla natura tra Abissinia, Iran e Siam. Il loro motto: “Keep it distant, difficult and dangerous” (“Fare in modo che sia lontano, difficile e pericoloso”). Di ritorno a Hollywood, i due temerari immaginano un film spettacolare con un gigantesco scimmione, senza rinunciare a nessuna stravaganza. Si affidano a un virtuoso degli effetti speciali, Willis O’Brien, che realizza un King Kong animato fotogramma per fotogramma – una sfida tecnica per l’epoca in grado di spaventare la giovane eroina (la star Fay Wray), le cui urla entreranno nella storia. E Ruth Rose, moglie di Schoedsack, a perfezionare la sceneggiatura: una donna del suo tempo, che dona al film sensibilità sociale, tono critico ed erotismo… In breve, una modernità travolgente. Come sono nate le immagini di King Kong – la creatura appollaiata in cima all’Empire State Building, o la scena in cui sfoglia come un fiore Ann Darrow, togliendole i vestiti – e come si sono impresse nell’inconscio collettivo? Questo documentario ricco di materiali d’archivio ripercorre la genesi del film concentrandosi sulle carriere fuori dal comune dei suoi creatori, e mette in luce le ragioni del trionfo di un’icona cinematografica che ha generato molti seguiti e remake. La storia del gorilla strappato con la forza dalla sua isola per trasformarlo in un fenomeno da baraccone si legge oggi come la rivolta di una natura che, maltrattata dall’uomo, non ha altra risorsa se non quella di difendersi.