Nel 1990 con Twin Peaks David Lynch rivoluziona il mondo delle serie Tv, conquistando 34 milioni di telespettatori. La Palma d’oro vinta quello stesso anno con Cuore selvaggio consacra definitivamente il maestro del perturbante, che incuriosisce e affascina tanto quanto i suoi film. Come ha fatto questo regista ai margini di Hollywood a diventare una delle figure più influenti della sua generazione, imponendo sugli schermi e nel mondo dell’arte la propria visione surreale? Dipingendo le profondità dell’animo umano, David Lynch esordisce al cinema con due film diventati ormai veri e propri cult: Eraserhead e The Elephant Man. Con Velluto blu radica le sue immagini nella nostalgia dell’infanzia e svela il lato oscuro del sogno americano. Questo documentario ci mostra come a partire da Fuoco cammina con me David Lynch faccia saltare i codici della narrazione classica per poi denunciare le ipocrisie di Hollywood in Strade perdute e Mulholland Drive. David Lynch invita bonariamente lo spettatore/detective a decifrare i suoi intrighi, ponendo la ricerca di senso al centro dell’esperienza umana. Sempre impegnato a difendere la propria autonomia creativà, si libera dei vincoli hollywoodiani grazie a produttori francesi. Con Inland Empire – L’impero della mente, e soprattutto con il ritorno di Twin Peaks nel 2017, Lynch sfida ogni limite ed esplora le possibilità di un’opera sperimentale nel cinema contemporaneo. Attraverso un’appassionante indagine, questo documentario raccoglie gli indizi che il regista ha disseminato in ciascuno dei suoi film per svelare l’enigma David Lynch. Nel cuore della celebre Red Room di Twin Peaks si apre una gigantesca caccia al tesoro guidata dagli attori a lui più cari, come Laura Dern, Kyle MacLachlan, Isabella Rossellini.