Dom
22/06
Cinema Jolly > 10:45
ALL QUIET ON THE WESTERN FRONT
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ALL QUIET ON THE WESTERN FRONT
Scheda Film
Come Orson Welles un decennio dopo, Milestone si trovò presto in una posizione estremamente precaria: realizzò un film immediatamente definito “fondamentale”, “un classico”, insomma il film che avrebbe posto fine, se non a tutte le guerre, a tutti i film. Come spesso accade nella visione retrospettiva di queste opere, si tende a cercare difetti per confutare quelle affermazioni storiche. Tuttavia, novantacinque anni dopo, i punti deboli di All Quiet on the Western Front sono pochissimi. Il film, sia ben chiaro, è davvero un “capolavoro”, ma soprattutto è una guida alla messa in scena di Milestone.
Tratto dal bestseller dell’autore tedesco Erich Maria Remarque su un gruppo di ingenui ragazzi tedeschi convinti ad arruolarsi durante la Prima guerra mondiale, il film è una discesa in un inferno di fango e filo spinato in cui le mitragliatrici falciano ragazzini in lacrime, i detriti sfiorano l’obiettivo della macchina da presa e i silenzi si rivelano più letali del frastuono del fuoco di sbarramento. Fotografate da Arthur Edeson e Karl Freund, le scene di battaglia sembrano riprese documentaristiche. In effetti ho perso il conto dei documentari e dei film di finzione che le hanno usate come materiale d’archivio. Milestone taglia lo schermo con file di soldati in marcia e carrellate sulle trincee. Le sue inquadrature-finestra sono come dipinti di Bruegel reinterpretati dai registi formalisti sovietici degli anni Venti.
Elementi visivi condensano il romanzo in oggetti, inquadrature e scene illuminate con cura. Il finale con la farfalla e la mano (dello stesso Milestone) che tenta di catturarla è improvvisato e non fa parte del romanzo. La farfalla, che simboleggia il momento di tranquillità al fronte (il “niente di nuovo” del romanzo), è diventata un simbolo del film.
Il film fu un enorme successo in molti paesi, con l’eccezione della Germania, dove la proiezione berlinese di una versione già censurata e doppiata in tedesco fu interrotta dagli sgherri di un ancora poco noto Joseph Goebbels. Questi liberarono topi nella sala e fecero esplodere bombe puzzolenti, convincendo involontariamente i presenti che gli orrori delle trincee erano fin troppo reali. Le violenze dilagarono in altre parti della Germania e il film fu messo al bando fino al 1952. Nel frattempo vi fu la Seconda guerra mondiale.
Ehsan Khoshbakht
Cast and Credits
Sog.: dal romanzo omonimo (1929) di Erich Maria Remarque. Scen.: George Abbott. F.: Arthur Edeson, Karl Freund. M.: Edgar Adams, Milton Carruth. Scgf.: Charles D. Hall, W. R. Schmitt. Mus.: David Broekman. Int.: Louis Wolheim (caporale Stanislaus ‘Kat’ Katczinsky), Lew Ayres (Paul Bäumer), John Wray (Himmelstoss), Arnold Lucy (professor Kantorek), Ben Alexander (Franz Kemmerich), Scott Kolk (Leer), Owen Davis, Jr. (Peter), Walter Browne Rogers (Behn), William Bakewell (Albert Kropp). Prod.: Carl Laemmle per Universal Studios.
Versione muta, 35mm. D.: 133’. Bn.
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