VRAŽDA ING. ČERTA

Ester Krumbachová

og., Scen.: Ester Krumbachová. F.: Jirí Macák. M.: Miroslav Hájek. Scgf.: Boris Moravec. Mus.: Angelo Michajlov. Int.: Jirina Bohdalová (Ona), Vladimír Mensík, (signor Cert), Ljuba Hermanová (Miriam), Helena Ruzicková (Helena Ruzicková). Prod.: Filmové studio Barrandov. DCP. D.: 75’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Viviamo e operiamo in un mondo maschile. Per questo noi donne siamo come ospiti. Naturalmente per noi potrebbe essere un vantaggio, perché possiamo prendere in giro più facilmente il mondo maschile”, disse Ester Krumbachová in un’intervista con A.J. Liehm. La scenografa, costumista, sceneggiatrice e regista ceca non si considerava una femminista, ma la decostruzione delle strutture patriarcali fu per lei la missione di una vita, come lo fu per la sua amica Věra Chytilová. La battaglia dei sessi fu anche il tema della sua unica regia, Vražda ing. čerta. La semplice trama, intessuta di molti archetipi fiabeschi, consiste in una serie di incontri nell’appartamento della protagonista senza nome. Il suo ospite è un amico che non vedeva da anni, l’ingegnere Bohouš Čert [il cui cognome in ceco significa “Diavolo”]. Mentre lei prepara amorevolmente un banchetto con molte portate, lui si limita a sorseggiare, masticare e grugnire senza ritegno. E anche così non è soddisfatto. Più piatti vuoti e gambe di mobili rosicchiate si lascia alle spalle, più la padrona di casa è inorridita. Ma lei sogna ancora che l’ospite infernale la salvi dalla sua vita noiosa e solitaria, e quindi permette che il Diavolo invada ripetutamente la sua vita privata. Lo tiene solo lontano dal frigorifero, che è il suo vaso di Pandora…
Nei progetti precedenti Krumbachová aveva potuto usare i suoi talenti solo in parte. In Vražda ing. čerta si cimentò in tutto ciò che la affascinava e in cui eccelleva. Curò personalmente una particolareggiata messa in scena con un tocco di Art Nouveau e di occultismo, cucì i costumi, creò i gioielli, disegnò i mobili e preparò perfino le pietanze, che comunicano più di quanto possano fare i dialoghi. Il film superò il controllo della censura e poté uscire nel settembre 1970. Tuttavia la libertà artistica di Krumbachová, che aveva collaborato a molti film politicamente problematici della ‘nuova onda’ cecoslovacca, fu progressivamente limitata. Non vi furono altri film. Questa parabola visivamente sontuosa sui ruoli di genere segnò non solo l’inizio ma anche la fine della carriera registica di questa donna rinascimentale.

Martin Šrajer

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2023 da Karlovy Vary International Film Festival in collaborazione con Národní filmový archiv e Státní Fond Kinematografie presso i laboratori UPP e Soundsquare Studios a partire dai negativi immagine e sonoro originali. Con il sostegno di Milada Kučerová ed Eduard Kučera