TILL WE MEET AGAIN

Frank Borzage

Sog.: dalla piece Tomorrow’s Harvest (1934) di Alfred Maury. Scen.: Leonore J. Coffee. F.: Theodor Sparkuhl. M.: Elmo Veron. Scfg.: Hans Dreier, Robert Usher. Mus.: David Buttolph. Int.: Ray Milland (John), Barbara Britton (sorella Clothilde/Louise Dupree), Walter Slezak (il sindaco Vitrey), Lucile Watson (la madre superiora), Konstantin Shayne (maggiore Krupp), Vladimir Sokoloff (Cabeau), Mona Freeman (Elise), William Edmunds (Henri Maret). Prod.: Paramount Pictures. DCP. D.: 88’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Ray Milland interpreta John, un pilota americano costretto ad atterrare nella Francia occupata dai nazisti e aiutato da una giovane suora (Barbara Britton), che, per facilitare la sua fuga, indossa abiti civili. Tra i due nasce un desiderio inespresso. Nonostante sia un film di guerra in gran parte ignaro del contesto geopolitico in cui è ambientato – e un po’ smorzato da un’artificiosità da studio che diluisce lo stile inconfondibile di Borzage –, dal punto di vista tematico Till We Meet Again eguaglia per ricchezza i migliori lavori degli anni Trenta del regista. Qui Borzage esplora il significato della spiritualità religiosa in tempo di guerra: se gli innocenti devono soffrire per i colpevoli, l’idea cristiana di sacrificio trova una chiara corrispondenza nelle brutali realtà della guerra. E tuttavia ciò che è veramente in gioco in questo caso è la trascendenza allegorica dell’amore carnale. Il film afferma, con straordinaria chiarezza, che amare qualcuno può sostituire l’amore per Dio – e che il paradiso è la casa in cui ci si sente al sicuro. Ci sono sequenze indimenticabili che costruiscono un ponte tra casa e paradiso, desiderio e divinità. In una di esse, John e la suora salgono su un autobus pieno di soldati tedeschi. Quando lei si accorge che una ferita sul petto di John ha iniziato a sanguinare, macchiandogli la giacca e rischiando di smascherarlo, appoggia delicatamente il capo sul suo petto per nascondere la macchia. Milland, ignaro del vero motivo, interpreta il gesto come una manifestazione di passione e le prende la mano. Una volta scesi i soldati, lei solleva subito il capo. “Aveva paura anche lei” dice a Milland. “Le batteva forte il cuore”. Solo noi sappiamo perché. Borzage condivide sempre i segreti dell’anima dei suoi protagonisti, e per questo gli elementi più convenzionali del film passano in secondo piano o vengono facilmente perdonati. Quando John parla del suo amore per la moglie sembra quasi che stia facendo l’amore con la suora, attraverso le parole. Nella paura della morte e nel comune senso di smarrimento i due diventano metaforicamente marito e moglie. Questo è Borzage allo stato puro.

Ehsan Khoshbakht

Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus.
Restaurato in 4K da Universal e The Film Foundation presso il laboratorio NBCUniversal StudioPost, a partire dal negativo originale nitrato 35mm, da un fine grain composito 35mm e dal negativo colonna ottico nitrato 35mm. Un ringraziamento speciale a Martin Scorsese e Steven Spielberg.