THE DREAMERS

Bernardo Bertolucci

Sog.: dal romanzo The Holy Innocents (1988) di Gilbert Adair. Scen.: Gilbert Adair, Bernardo Bertolucci. F.: Fabio Cianchetti. M.: Jacopo Quadri. Scgf.: Jean Rabasse. Int.: Michael Pitt (Matthew), Eva Green (Isabelle), Louis Garrel (Théo), Robin Renucci (il padre), Anna Chancellor (la madre), Jean-Pierre Léaud (se stesso), Jean-Pierre Kalfon (se stesso), Florian Cadiou (Patrick), Ingy Fillion (la ragazza di Théo), Lola Peploe (maschera al cinema Mac-Mahon). Prod.: Jeremy Thomas per Recorded Picture Company Ltd, Peninsula Film, Fiction Film, Medusa Film. DCP. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

È ovvio che puoi utilizzare tutto quello che vuoi dei miei film. E ricordati, non ci sono diritti d’autore, solo doveri!

Jean-Luc Godard

 

Lettera immaginaria al mio amico Jean-Claude Biette, critico e regista cinematografico francese che ci ha lasciati inaspettatamente nel giugno scorso, pochi giorni prima che cominciasse il gran caldo. Il Cielo non poteva attendere.

Casemasce (Todi)
12 agosto 2003

 

Caro Jean-Claude,
qui è l’estate e io sto combattendo con una breve dichiarazione per il catalogo della Mostra di Venezia. So che le parole per presentare The Dreamers non potranno che suonare superficiali e riduttive, così ho pensato di indirizzarle a te, sperando in un doppio miracolo.
Quando si fa un film il Tempo, d’improvviso misteriosamente estraneo alle sue regole, alle sue convenzioni, persino alla sua logica, gioca tutto a favore del cinema, snaturandosi e accettando nuove convenzioni, nuove leggi, una nuova logica. Questa idea mi ha rassicurato ogni volta che ho ambientato nel passato un mio film. Per The Dreamers ho immaginato il corpo a corpo di tre ventenni di oggi, Eva Green, Louis Garrel e Michael Pitt, con tre ventenni del Sessantotto, Isabelle, Théo e Matthew. Ben presto, com’era fisiologico, mi sono accorto che anch’io, come i miei tre personaggi, mi stavo confrontando con il Sessantotto: la macchina da presa era diventata una macchina del Tempo e mi aveva imprigionato.
La scoperta, se non l’essenza di questa avventura, te la riassumo così: la politica, derubata dell’ideologia, oggi così disprezzata, mi pare divenuta una pratica per professionisti, un vuoto a perdere, privo di una visione del mondo, qualcosa di lontanissimo da me. Ma non temevamo già qualcosa di simile durante gli anni Sessanta? Non eravamo tutti degli enfants terribles? Non dimenticherò mai la volta in cui ti muovevi per la mia casa di Roma con il primo joint tra le labbra e recitavi dei versi di Francis Ponge – poeta così caro anche a Godard – camminando sulle mani con le gambe per aria, posizione in cui saresti rimasto per tutta la sera, con la grazia e la pazienza di un saltimbanco. Le Parti des choses… Per il resto, riguardo a The Dreamers, il mio consiglio è semplice: tenersi al titolo.

Con immensa nostalgia, il tuo Bernardo

Bernardo Bertolucci

Copia proveniente da

In collaborazione con

Restaurato in 4K nel 2023 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Recorded Picture Company presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire dal negativo originale. Restauro realizzato sotto l’egida della Fondazione Bernardo Bertolucci