TERRE MAGELLANICHE [Terra del Fuoco]

Alberto Maria De Agostini

Prod.: Films Missioni Don Bosco. DCP. D.: 11’ (incompleto). Bn e Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Terra del Fuoco, anni Venti del Novecento. Un ragazzo indigeno guarda in macchina accarezzando un cucciolo di guanaco. Pa-cek, lo ‘stregone’ della tribù, inscena palesemente divertito le pratiche di guarigione di cui è esperto. Gli uomini della comunità mostrano la loro abilità con l’arco. Sono immagini di vita quotidiana della comunità Ona (Selk’nam), una popolazione fueghina nativa americana, oggi estinta e già all’epoca decimata dalla violenza dei conquistatori e dalle epidemie. È forte il contrasto con la seconda parte, in cui ci vengono mostrati gli indios nelle missioni salesiane, in un’ottica che vorrebbe celebrarne la ‘civilizzazione’: le donne ai filatoi, col capo coperto da fazzoletti e lo sguardo triste; gli uomini impegnati nei lavori di disboscamento o nella gestione di immensi greggi di pecore.
I filmati di De Agostini, figura carismatica di missionario ma anche esploratore, naturalista e fotografo, sono stati soggetti a diverse riedizioni. La copia qui presentata, purtroppo in stato di decadimento, potrebbe essere un frammento di Terra del Fuoco, segnalato nel bollettino della Films Missioni Don Bosco 1928-29. Molte delle riprese sono presenti anche nel più noto Terre magellaniche (1933).

Stella Dagna

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2019 da Museo Nazionale del Cinema, Torino e CIAN presso il laboratorio di CIAN a partire da un nitrato positivo conservato presso Museo Nazionale del Cinema, Torino. Un controtipo negativo di conservazione è stato stampato presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata