TELL IT TO THE MARINES

George W. Hill

S e Sc: E. Richard Schayer. Didascalie: Joe Farnham. F.: Ira Morgan. Scgf.: Cedric Gibbons. M.: Blanche Sewell. In.: Lon Chaney (sergente O’Hara), William Haines (“Skeet” Burns), Eleanor Boardman (Norma Dale), Eddie Gribbon (Madden), Carmel Myers (Zaya), Warner Oland (bandito cinese), Mitchell Lewis (indigeno), Frank Currier (generale Wilcox), Maurice Karns (Harry). P.: Metro-Goldwyn-Mayer. 35mm. D.: 85′ a 22 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Una volta divenuto una star, sugli schermi Chaney non ebbe quasi mai lo stesso aspetto per più di una volta, ed è difficile descrivere che aspetto avesse nella vita di tutti i giorni. È invece più facile pensarlo in uno dei suoi famosi travestimenti – tipo il gobbo di Notre Dame o il fantasma dell’Opera, i suoi due personaggi più noti. Guardando i film di Chaney oggi disponibili, sono rimasta quasi sconvolta vedendolo nei panni di un normale essere umano – anzi, in quelli di un sergente della marina in Tell It to the Marines. Chaney, nei panni di un uomo comune, non sembra normale! In un’epoca di star maschili e femminili idealmente magnifiche, Chaney sembrava qualcuno che si può incontrare per la strada. Aveva un bel fisico e un volto attraente, ma non era un Gilbert o un Valentino, e nemmeno un Rod La Rocque o un Antonio Moreno. Eppure non ricorse mai ad alcun tipo di makeup per nascondere qualche difetto reale – o immaginario.

Jeanine Basinger, Silent Stars, New York, Alfred A. Knopf, 1999

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