SPRING NIGHT, SUMMER NIGHT
Scen.: Joseph L. Anderson, Franklin Miller, Doug Rapp. F.: Brian Blauser, David Prince, Art Stifel. M.: Joseph L. Anderson, Franklin Miller. Scgf.: Dennis Livingston. Int.: Larue Hall (Jessica), Ted Heim (Carl), Marj Johnson (la madre), John Crawford (il padre), Tracy Smith (la sorella di Jessica), David Ayres (il benzinaio). Prod.: Joseph L. Anderson, Franklin Miller per Triskele. DCP. D.: 84’. Bn.
Scheda Film
‘Anello mancante’ del cinema indipendente americano, girato nella aree minerarie e rurali dell’Ohio, Spring Night, Summer Night narra dell’incauto amore tra un ragazzo e la sua sorellastra, tra i quali non è detto vi sia un effettivo legame di sangue. La dolorosa ambiguità è una componente essenziale di questo splendido film, profondamente ispirato dal neorealismo italiano e unico lungometraggio realizzato da questo regista.
Il film, al quale il distributore originario impose un nuovo montaggio e un nuovo titolo, è rimasto poi abbandonato per quasi quarant’anni. Oggi è stato riportato alla forma originale grazie alla collaborazione dei suoi co-creatori, Joseph L. Anderson e Franklin Miller. Per la prima volta il pubblico potrà ammirare i magnifici dettagli del film, così come furono fotografati nell’intenso 35mm bianco e nero, dato che la copia di distribuzione originale fu vittima di un mediocre lavoro di laboratorio, oggi corretto.
Peter Conheim
È stato Peter Conheim del Guild Cinema di Albuquerque a dirmi dell’esistenza di un misterioso film del 1967 di J.L. Anderson intitolato Spring Night, Summer Night. Non era semplicemente un buon film sconosciuto che avrebbe potuto interessare i cinefili come noi, ma un dramma bello e coinvolgente degno del miglior cinema indipendente.
[…] Mi ero gradualmente accorto che esisteva una produzione neorealista americana sconosciuta e completamente casuale, ma singolarmente coerente. Queste opere usavano attori non professionisti che interpretavano se stessi a fianco di attori professionisti o semi-professionisti, esterni fotografati con luce naturale e trame a dir poco vaghe per ritrarre il lato oscuro di una vita americana mai vista sugli schermi, fuori e dentro Hollywood. […]
Ambientato nel Sudest rurale dell’Ohio, Spring Night, Summer Night narra una storia d’amore conflittuale dal retrogusto rustico. La storia non è che un elemento di un paesaggio rurale e culturale distintamente americano, nel quale i personaggi sono intrappolati in una realtà più grande alla quale non è forse possibile sottrarsi, neanche rifugiandosi nella solitudine.
All’inizio Anderson e il co-sceneggiatore, produttore e montatore Miller tentarono di adattare un racconto degli anni Venti di Wilbur Daniel Steele ambientato tra i monti Appalachi. Trascorsero due anni a fare sopralluoghi nelle remote alture carbonifere dell’Ohio, assorbirono modi di parlare e dialetti e scrissero la sceneggiatura. Per i ruoli principali di Jessie e Carl scelsero Larue Hall e Ted Heim, che venivano dal teatro amatoriale e che seppero esprimere la speranza tormentata della giovinezza. Il cast e la troupe offrirono il loro lavoro in cambio di una percentuale sui profitti, che com’era prevedibile non si materializzarono mai.
Ross Lipman, Lost and Found: “Spring Night, Summer Night”, “Sight & Sound”, 6 giugno 2012