SHOULD MARRIED MEN GO HOME?
T. it.: Gli uomini sposati devono andare a casa?. Sog.: Leo McCarey, James Parrott. F.: George Stevens. M.: Richard Currier. Int.: Stan Laurel (Stan), Oliver Hardy (Ollie), Edgar Kennedy (giocatore di golf), Kay Deslys (signora Em Hardy), Edna Marian (giocatrice di golf bionda), Viola Richard (giocatrice di golf bruna), Dorothy Coburn, Jack Hill, Charlie Hall. Prod.: Hal Roach per Hal Roach Studios. DCP. D.: 21’. Bn.
Scheda Film
“Il passaggio di Stan Laurel e Oliver Hardy dall’All-Star Series a una serie chiamata Laurel & Hardy è perfettamente logico, dato che nel corso dell’anno hanno dimostrato che le loro personalità eclissano qualsiasi altro titolo che si potrebbe attribuire alle loro commedie.” Parola dell’“Exhibitors Herald”. Should Married Men Go Home? è la comica che legittima il successo di Stanlio e Ollio a livello produttivo, inaugurando la prima serie a loro nome. È il secondo film del duo a tema ‘matrimoniale’: quell’inferno domestico dal quale mariti buoni a nulla tentano di fuggire, dritti verso l’autosabotaggio e la disfatta. Uno dei leitmotiv della coppia, qui anticipato da una premessa anomala. Stan irrompe sul pianerottolo di casa Hardy armato di mazze da golf e vestito di tutto punto, pronto per far danni sul campo da gioco con l’amico. D’altro canto, Ollie sembra avere tutte le intenzioni di trascorrere una tranquilla giornata in compagnia della consorte (Kay Deslys, che recito con Chaplin in The Gold Rush). Noi ci crediamo, almeno per un po’: l’invasione apocalittica di Stan in casa del riluttante compagno è destinata a svelare un piano decisamente più malizioso. Il film rincorre i goffi approcci extra-coniugali del precedente Their Purple Moment, scegliendo di deviare sulla strada (più) sicura della fisicità delle gag. Del resto, quando c’è da trasformare un campo da golf in un campo di battaglia, è sempre meglio affidarsi a dei professionisti.
Alessandro Criscitiello