PECCATO CHE SIA UNA CANAGLIA

Alessandro Blasetti

Sog.: dal racconto Il fanatico di Alberto Moravia. Scen.: Suso Cecchi D’Amico, Alessandro Continenza, Ennio Flaiano. F.: Aldo Giordani. M.: Mario Serandrei. Scgf.: Mario Chiari. Mus.: Alessandro Cicognini. Int.: Marcello Mastroianni (Paolo), Sophia Loren (Lina), Vittorio De Sica (il padre di Lina), Umberto Melnati (Michele), Margherita Bagni (Elsa), Michael Simone (Totò), Giorgio Sanna (Peppino), Mario Scaccia (Carletto), Wanda Benedetti (Valeria). Prod.: Documento Film. DCP. D.: 95’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Alessandro Blasetti, grande regista la cui eclettica carriera copre mezzo secolo di cinema, offre a Loren il suo primo grande ruolo in un lungometraggio, subito dopo l’episodio dell’Oro di Napoli. Ed è ancora una volta un ruolo brillante, di donna volitiva e seducente capace di tener testa ai maschi. Ispirato a un racconto di Alberto Moravia, il film è una scorribanda sentimentale tipica del cosiddetto ‘neorealismo rosa’, in un’Italia popolare già avviata verso nuovi consumi. Sophia è una donna che con dei complici tenta di rubare l’auto di un ingenuo tassista.
Lui la porta al commissariato, sedotto dal suo fascino, se la lascia sfuggire, ma poi si mette alla ricerca della ‘banda’. “La bellezza non è davvero una condanna, è un dono del cielo, di cui occorre fare uso sagace; la protagonista di Peccato che sia una canaglia, erede popolaresca delle avventuriere d’alto bordo di un tempo, sa benissimo amministrarsi e destreggiarsi fra gli uomini – anche se, intendiamoci, nessuno dei suoi trucchi imbrogli canagliate giunge mai a compromettere sul serio la purità del suo cuore” (Vittorio Spinazzola, Cinema e pubblico, Bompiani, Milano 1974). È anche il primo incontro di una coppia destinata a una grande fortuna nei decenni, quella con Marcello Mastroianni (che dal canto suo è qui alle prime armi come attore brillante). Ma non va dimenticato, come in molti titoli dell’epoca, uno straordinario Vittorio De Sica nei panni del padre della ragazza, ladro d’altri tempi. “Tra noi la scintilla si accese subito […]. Interpretammo i nostri ruoli lasciandoci guidare dall’istinto, e con un brio che per me era una scoperta. […] De Sica dava il tono; Marcello e io ci mettemmo immediatamente al diapason imprimendo alla nostra recitazione uno slancio pieno di verve e di sottigliezza che caratterizzò i molti film che in seguito avremmo girato insieme” (Sophia Loren).

Emiliano Morreale

 

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