LIEBLING DER GÖTTER

Hanns Schwarz

T. alt.: Der grose Tenor. Sog.: dalla piece Der Tokaier (1930) di Hans Müller. Scen.: Hans Müller, Robert Liebmann. F.: Günther Rittau, Konstantin Tschet. M.: Willy Zeyn jun. Scgf.: Erich Kettelhut. Mus.: Willy Schmidt-Gentner. Int.: Emil Jannings (Albert Winkelmann), Renate Muller (Agathe Winkelmann), Olga Tschechowa (Olga von Dagomirska), Hans Moser (Kratochvil), Max Gülstorff (Medizinalrat), Eduard von Winterstein (Dr. Marberg), Willy Prager (Marcus Colwyn), Siegfried Berisch (Romanones). Prod.: Erich Pommer per Universum-Film AG. DCP. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Di ritorno dai suoi trionfi americani, che per l’interpretazione in Nel gorgo del peccato (Victor Fleming, 1927) e Crepuscolo di gloria (Josef von Sternberg, 1928) gli valsero il primo premio Oscar della storia, Emil Jannings volle subito confrontarsi con il cinema sonoro. Il passaggio al nuovo linguaggio non arrestò la sua serie di successi, prolungata in patria con L’angelo azzurro (Josef von Sternberg, 1930), ma lo portò anzi a lanciare una nuova sfida ai suoi ultimi detrattori: dimostrare pari doti attoriali anche nella commedia d’intrattenimento. Registrato con sistema Klangfilm, concorrente tedesco dei sistemi di presa del suono statunitensi, Liebling der Götter sfrutta con consapevolezza le opportunità offerte dal nuovo mezzo tecnico. Nell’uso dei diversi accenti parlati nonché, ovviamente, della possente voce tenorile di Marcel Wittrich che doppia le scene cantate da Emil Jannings, si riconosce l’intenzione registica di arricchire la narrazione e le immagini con espedienti nuovi per lo spettatore cinematografico, e fino a quel momento relegati in ambito teatrale. Non è un caso che a fare da spalla sia un popolare attore di rivista, Hans Moser, dal peculiare e riconoscibile timbro vocale, che qui impersona il suo assistente Kratochvil. Tuttavia Liebling der Götter non esiste solo in versione sonora. Una versione muta fu infatti prodotta parallelamente perché fosse distribuita in cinematografi meno attrezzati o in paesi stranieri. Ognuna delle due varianti fu realizzata a partire da un negativo camera diverso, cosicché l’una si differenzia dall’altra non solo nella tecnica della riproduzione acustica, ma anche nei contenuti delle singole inquadrature e in alcune scelte di montaggio. Mentre il negativo camera della versione muta risulta perduto, quello della versione sonora si è conservato in buono stato fisico, dopo essere stato a lungo preservato nei magazzini dell’ex archivio film della RFT. Il restauro della versione muta del film è attualmente in fase di lavorazione.

Luciano Palumbo

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2018 da Friedrich-Wilhelm-Murnau- Stiftung presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata a partire dal negativo camera originale e dal negativo suono