JACQUES DEMY, LE ROSE ET LE NOIR
Scen.: Frédéric Bonnaud. M.: JeanBaptiste Blanc. Prod.: Muriel Meynard per Agat Films – Ex Nihilo. DCP. D.: 52’. Col.
Scheda Film
Profondamente legato ai suoi sogni d’infanzia, Jacques Demy è rimasto un incrollabile moralista, fedele alla propria visione cinematografica. Pur avendo realizzato solo tredici lungometraggi è divenuto una figura di culto grazie a successi come Les Parapluies de Cherbourg, Josephine e La favolosa storia di pelle d’asino. La sua filmografia, notevolmente coesa ma relativamente limitata, è punteggiata da lunghi periodi di silenzio. La capacità di Demy di incantare il pubblico era radicata nelle sue lotte personali e nei suoi dubbi in quanto uomo di spettacolo, consacrandolo come uno dei più grandi artisti del cinema francese. Scritto da Frédéric Bonnaud, direttore della Cinémathèque française, e realizzato da Florence Platarets (già autrice di Godard par Godard, selezione ufficiale a Cannes Classics nel 2023), questo documentario è il primo ritratto completo del mirabile Jacques Demy, e si distingue dai film profondamente personali di Agnès Varda, Jacquot de Nantes (1990) e Le Monde de Jacques Demy (1992).
I produttori Rosalie Varda e Mathieu Demy, figli di Jacques Demy, hanno concesso per la prima volta agli autori l’accesso esclusivo agli archivi di famiglia. Questo patrimonio, unito a materiali provenienti da tutto il mondo, ha permesso di creare il ritratto unico di un uomo che ha dedicato la sua vita all’arte del cinema.
I miei film avanzano travestiti. Spesso il colore e la musica mascherano il vero pessimismo del soggetto. Per non parlare dell’allegria forzata. Ma penso di avere lo stesso atteggiamento nei confronti della vita. Ciò che facciamo e ciò che siamo sono la stessa cosa. Non faccio differenza.
Jacques Demy