GREASE

Randal Kleiser

Sog.: dal musical omonimo di Jim Jacobs e Warren Casey. Scen.: Bronte Woodard. F.: Bill Butler. M.: John F. Burnett. Scgf.: Phil Jefferies. Mus.: Jim Jacobs, Warren Casey, Barry Gibb, Louis St. Louis, John Farrar. Int.: John Travolta (Danny), Olivia Newton-John (Sandy), Stockard Channing (Rizzo), Jeff Conaway (Kenickie), Barry Pearl (Doody), Michael Tucci (Sonny), Kelly Ward (Putzie), Didi Conn (Frenchy), Jamie Donnelly (Jan), Dinah Manoff (Marty). Prod.: Allan Carr Enterprises, Inc., Stigwood Group, Ltd.. DCP. D.: 110’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Negli anni Settanta il cinema americano rivisitò il paese della propria giovinezza immaginaria. I risultati migliori sono elegie dell’ultimo spettacolo (Bogdanovich) o graffiti che tracciano linee d’ombra (Lucas); poi arrivò questo idillio musical da high-school, che rilanciava un successo di Broadway verso la fama planetaria e le infaticabili riprese, professionali o amatoriali, sui palcoscenici di mezzo mondo. D’altra parte lo charme appiccicicoso che Grease promette fin dal titolo, e che infatti c’è rimasto appiccicato addosso per quarant’anni, molto deve alla sua simpatia da spettacolo di fine corso, all’aura da fumetto vintage, al giocoso dileggio della falsa innocenza americana (Look at me, I’m Sandra Dee / lousy with virginity, così Stockard Channing nel miglior personaggio dell’allegra brigata). La voga dell’epoca è nostalgica ma la nostalgia qui c’entra poco, Grease è una festa in maschera, un carnival come annuncia lo striscione sui muri della Rydell school, dove infatti attori più o meno trentenni si travestono da liceali. A ventiquattro anni, il più giovane è lui, John Travolta, già sullo sfondo nella prima stagione di repliche del 1971, consegnato dal successo del sabato sera al ruolo di Danny Zuko. Il nome si rivelerà non meno cruciale, nella costruzione divistica, di quello più tormentato di Tony Manero.
Grease è un film (come tanti, e per fortuna) amato oltre i suoi meriti. Vive della propria energia fisica e di un’euforia contagiosa. Le allusioni a cascata trasmettono l’idea di un’esuberanza sessuale che sta per aver ragione dei tempi. Stagiona bene, e non guasta che la sua gradazione di camp sembri crescere con gli anni. Ma forse il fatto è che è semplicemente l’ultimo vero musical (e neppure La La Land, che tanto lo surclassa per orchestrazione e bellezza, pare aver cambiato le cose): ovvero l’ultimo il cui songbook (da Summer Nights a Hopelessly Devoted to You a You’re the One That I Want) si sia veramente scolpito nella memoria collettiva.

Paola Cristalli

Copia proveniente da

Restaurato nel 2018 da Paramount Pictures presso i laboratori WB MPI e Deluxe Audio a partire dal negativo camera originale