FREAKS

Tod Browning

Sog.: ispirato al racconto Spurs (1923) di Tod Robbins. Scen.: Willis Goldbeck, Leon Gordon. F.: Merritt Gerstad. M.: Basil Wrangell. Scgf.: Cedric Gibbons, Merrill Pye. Int.: Wallace Ford (Phroso), Leila Hyams (Venus), Olga Baclanova (Cleopatra), Rosco Ates (Roscoe), Henry Victor (Hercules), Harry Doll (Hans), Daisy Earles (Frieda), Rose Dione (Madame Tetrallini). Prod.: Tod Browning per MetroGoldwyn-Mayer Corp. DCP. D.: 62’. Bn

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Durante la sua carriera cinematografica Tod Browning ritrasse con simpatia le persone disabili. La sua star di fiducia, di fatto il suo alter ego, Lon Chaney, era maestro di quest’arte, specializzato in disabilità, amputazioni e disturbi borderline. Chaney simulava queste condizioni fino all’identificazione completa, e alla sua morte nel 1931 Browning capì che nessuno avrebbe potuto sostituirlo. Così decise di proseguire con ‘freaks veri’.
Fino a quel momento i film di Browning, compresi gli incarichi di routine, avevano riscosso successo commerciale. Freaks fu un fiasco finanziario e un punto di svolta fatale. Raffigurando i belli e i forti come crudeli e terribili e i deformi e i disabili come gentili e amorevoli, Browning creò un’immagine surreale che rifletteva la società. Ritrasse il suo cast senza pregiudizi o condiscendenza: l’insolita cerchia di colleghi del circo espande la nostra definizione di umanità, fino a includere il territorio indefinito dell’identità di genere. Il film è ricco di scene sorprendenti: il piccolo Hans innamorato di una bellona bionda; strani dialoghi tra un balbuziente e due gemelli siamesi; la scena biblica di una donna barbuta che partorisce – il tutto in un film della MGM!
Freaks è un film horror? Va oltre il genere, collocandosi all’incrocio tra avanguardia, horror e documentario. Freaks fu riscoperto nel 1962. Emile de Antonio ne ammirò lo spirito indomito e consigliò il film, con conseguenze di vasta portata, all’amica fotografa Diane Arbus, la quale disse: “La maggior parte delle persone attraversa la vita temendo di avere un’esperienza traumatica. I freaks sono già nati con il loro trauma. Hanno già superato la loro prova nella vita. Sono aristocratici”. Da allora Freaks è diventato un tassello del “canone della controcultura”, per citare Leslie Fiedler, e continua a trovare eco ancora oggi, in un’epoca in cui la figura umana è sempre più manipolata dalla chirurgia estetica.

Peter von Bagh, da un capitolo completato su Freaks nei suoi scritti postumi (2014). Versione inglese a cura di Antti Alanen

Copia proveniente da

Restaurato nel 2023 da The Criterion Collection a partire da un controtipo negativo nitrato 35mm e dalla traccia audio ottica originale.